Outlander da speranza all'industria del cinema in Scozia
[Articolo tradotto dall’originale di Brian Ferguson “Outlander gives Scots studio hope“]
Cercare di uscire da Edimburgo all’ora di punta di solito richiede più tempo che sfrecciare sulla M9 o M90 per Perthshire, e in una delle prime giornate veramente primaverili del 2014 della scorsa settimana, lo stress riguardava il tentativo di schivare le code di traffico sulla strada fuori della città, rapidamente dissipate mentre guidavo verso la periferia delle Highlands.
L’ultima volta che avevo guidato per Doune è stato per parlare con il team proprietario della distilleria locale che aveva appena vinto un ruolo da protagonista nel nuovo film di Ken Loach, “The Angels’ Share”. Due anni dopo, il mondo del cinema e della televisione mi hanno attirato per qualcosa di un po’ più grande – lo show televisivo “Outlander”, che ha iniziato ad usare Doune Castle come la sua principale location all’aperto lo scorso autunno.
Ho cominciato ad avere un’idea di quanto sarà enorme “Outlander” solo quando ho realizzato un’intervista improvvisata con la sua star, Sam Heughan, alla cerimonia scozzese dei Bafta lo scorso anno. Il mio feed Twitter è andato in crisi quando ho postato il pezzo – e da allora ho avuto un seguito di tifosi che è cresciuto a valanga in attesa di ogni parola che riguardi lo show.
L’autrice Diana Gabaldon ha venduto 25 milioni romanzi di “Outlander” in tutto il mondo e ci sono ovviamente grandi aspettative sulla prima serie che andrà in onda negli Stati Uniti in estate. Circa 300.000 persone hanno visto il primo trailer, con solo un minuto di riprese, mentre un nuovo teaser è stato visto da più di 10.000 persone durante il fine settimana.
Solo quando ho messo piede nel vasto set al castello medievale, dove centinaia tra troupe, cast e comparse stavano operando, che ho capito la grande importanza di “Outlander”.
Con un budget di oltre 50 milioni di sterline per filmare in Scozia per circa 38 settimane, è di gran lunga il più grande investimento in un film o serie TV in terra scozzese, con i suoi stimati 20 milioni di sterline a beneficio dell’economia del Paese superando di gran lunga l’impatto di film come quelli di Brad Pitt “World War Z” o “Braveheart” di Mel Gibson.
Sono troppo cinico per pensare che si trattasse di una coincidenza che una relazione decisiva sulle prospettive di costruire uno studio cinematografico in Scozia finalmente sia apparso solo due giorni dopo che i media sono stati autorizzati sul set di “Outlander”. La realizzazione di un grande complesso di studios può risultare più facile a dirsi che a farsi, con diversi ostacoli da superare, tra cui garantire che il progetto sia una proposta valida, trovare il denaro senza violare le norme sugli aiuti di Stato, e la scelta di un luogo per mantenere felici i cineasti locali.
Eppure, se 7 milioni di sterline in denaro pubblico può essere trovato per il film Disney-Pixar “Brave”, un film di animazione ambientato interamente in Scozia ma in gran parte realizzato a Hollywood, sicuramente è solo questione di tempo prima che il fan di fantascienza Alex Salmond (Primo Ministro Scozzese, n.d.r.) metta il sigillo sul progetto.