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"No Promises, Sassenach" – Recensione Episodio 1.02 di Outlander

1Quando ci troviamo di fronte a serie tv tratte da saghe letterarie molto lunghe e dalle dinamiche complesse, le prime battute, che in questo caso rappresentano i primi episodi, sono vitali. Nonostante la loro apparente lentezza gettano le basi di una struttura che altrimenti cadrebbe. E in questa puntata vediamo proprio questo ovvero questa apparente lentezza data dal fatto che mentre loro studiano Claire, noi dobbiamo, a nostra volta, studiare loro. In questo episodio veniamo introdotti in quella che era la politica dei clan scozzesi dell’epoca ed entriamo nelle dinamiche famigliari riguardanti Jamie e i suoi zii Colum & Dougal MacKenzie. Questa puntata ci regala anche uno scorcio sui ricordi di Jamie che non sono da sottovalutare, e non per un discorso di violenza fine a se stessa, ma per quello che si legge sul volto di Black Jack Randall che tornerà a tormentarci più volte nel corso di tutta la stagione.

Ma andiamo con ordine.

Ci ritroviamo dove li avevamo lasciati la scorsa puntata, all’arrivo a Castle Leoch, dove una meravigliosa Mrs Fitz accoglie tutti con grande gioia, da Rupert a Murtagh (nonostante il suo odore) e dopo un attimo di perplessità iniziale accoglie anche Claire. Questo personaggio è il motore pulsante del castello ed è lei che manda avanti tutto dalla cucina alle pulizie ed occupandosi persino delle prime cure a chi ne ha bisogno come accede con l’aiuto che fornisce a Claire nell’occuparsi della ferita di Jamie. Senza di lei Castle Leoch non esisterebbe.

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Quando ci troviamo davanti alla scena in cui Jamie racconta a Claire del suo passato (quante volte l’avete rivista? Su avanti ammettetelo, siamo fra amici qui), quello che dovrebbe saltarci agli occhi e preoccuparci sul serio non è tanto la punizione crudele che gli viene inflitta, ma il sadico piacere dipinto sul volto di Black Jack Randall ed è questo quello che deve emergere da questa scena: lui sta punendo/torturando un altro essere umano con una soddisfazione dipinta sul volto che mi ha sinceramente stretto lo stomaco!

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Ci troviamo davanti ad un’altra scena fondamentale: la vestizione di Claire. Il momento in cui lei abbandona i panni della donna anni ’40 del 1900 per trasformarsi in una del XVIII secolo. La domanda da porsi qui è: come mai li porta con tanta naturalezza? Sì, perché siamo sinceri, capitasse a me di dovere indossare vestiti di quel tipo mi sentirei un sacco di patate impacciato, voi no? E ora devo dare una bacchettata a tutti coloro che hanno brontolato e si sono lamentati per la diversità dei capelli di Claire: no dico, avete visto in quali condizioni erano appena alzata da letto?!

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E ci ritroviamo a conoscere Colum, il Laird di Castle Leoch, il Capo del Clan MacKenzie, che con questa velatura di apparente gentilezza interroga Claire cercando di coglierla in fallo. Fa domande dure ma esposte con calma e quello che qui è rilevante è che Colum non si fida a priori, ma parte dal presupposto che essendo lei una Sassenach nasconda qualcosa di pericoloso magari non per lui o per la sua gente ma di certo Claire non sta raccontando tutta la verità e su questo lui non può chiudere un occhio. Le promette che entro 5 giorni lei potrà fare ritorno ad Inverness ma sotto sotto ha solo l’intenzione di studiarla ed interrogarla come accade durante la cena con tecniche  piuttosto “elementari” ma efficaci, quali il farla bere e metterla a suo agio in modo che si senta libera di raccontare tutto. Frank si sarebbe fatto una bella risata nel vedere Claire cadere, seppur brevemente, nella trappola. A dimostrazione del fatto che Dougal è in realtà quello che manovra le fila a Castle Leoch e sicuramente anche il fratello, Claire si trova pedinata costantemente ad ogni suo passo e grazie a questo si svela un pezzetto fondamentale del suo carattere: lei non sa stare zitta, anche se rischia le penne, ti dice ciò che pensa e senza mezzi termini ed il povero Rupert ne sa qualcosa! (aspettiamo di vedere che trattamento riserva ad Angus. Non vorrei essere lui)

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E poi ecco che entra in scena Geillis, che mostra in apparenza una vena piuttosto amichevole, ma in realtà ti sta studiando ed analizzando per capire cosa nascondi e magari come potresti tornarle utile in futuro. Per chi ha letto i libri il personaggio di Geillis non è un mistero quindi siamo curiose di vedere come verrà sviluppato nella serie tv.

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Verso fine puntate ci troviamo catapultati nella vera vita a Castle Leoch e soprattutto assistiamo ad uno dei compiti primari del Laird, dove Colum deve fare da pacere e giudice in dispute di ogni tipo tra vicini di terre, tra famiglie, e anche sulle condotte morali come avviene nella scena della punizione a Laoghaire per comportamento troppo “libertino” e che Jamie intercede e subisce al suo posto. In questa scena, oltre ad emergere che uomo di buon cuore ed onore sia Jamie, si capisce anche che il rapporto fra lui e i suoi zii non è tutto rose e fiori, specialmente con Dougal artefice di aver trasformato quella che era una semplice punizione in una specie di pestaggio nei suoi confronti. Due sono le cose fondamentali da rammentare in questa scena: il fatto che ci sia una faida aperta tra Jamie e i suoi zii, di cui ancora non si conosce la natura, ma c’è, e che il detto “Nessuna buona azione rimane impunita” è verissima. Ma questo è argomento per un’altra volta.

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La delusione che ho visto passare sul volto di Jamie nel momento in cui Claire lo saluta dicendogli che l’indomani sarebbe partita è stato talmente meraviglioso e magistrale che mi ha commossa. Grazie.

Il momento in cui la partenza di Claire viene annullata e viene condotta nello “studio medico” sul suo volto c’è il dolore, per i ricordi che ha all’interno di quella stanza (è il luogo in cui lei e Frank sono stati piuttosto intimi…), e perché ricordate cosa pensava che fosse prima del salto del tempo? Una prigione o una stanza delle torture. Quando scopre cos’è in realtà ne rimane affascinata al punto che inizia a toccare tutto incuriosita e guidata dal suo istinto, ma nel momento in cui le viene comunicato che lei rimarrà “ospite” del castello ecco che emerge la sua vena combattiva e proprio non riesce a tacere dicendo esattamente ciò che pensa, cosa che per una donna dell’epoca è totalmente fuori da ogni logica.

Quindi a tutti coloro che non hanno letto i libri, ma anche a coloro che li hanno letti, ogni singola puntata sta gettando le fondamenta per il futuro. Ormai siamo abituati ad una vita frenetica e pure gli show televisivi purtroppo sono così, dando spesso e volentieri in poco emozioni che sono passeggere. Quando invece viene costruita una struttura solida come quello che sta avvenendo in Outlander, tali emozioni rimangono e ce le porteremo dietro per sempre, perché ogni sfumatura vista in queste puntate ha delle ragioni fondamentali di esistere ai fini della storia. Il tempo che magari ad alcuni di voi sembra sprecato perché scorre lento verrà ripagato con gli interessi. Fidatevi!

Ma adesso tocca a voi? Cosa ne avete pensato della seconda puntata? E soprattutto….quanto manca a sabato? 🙂

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