Diana Gabaldon sul legame di Jamie e Claire nel finale della Stagione 5
Diana Gabaldon parla del finale della Stagione 5 di “Outlander” e come il legame unico tra Jamie e Claire ne esca rafforzato.
Outlander ha concluso la Stagione 5 con un episodio non è facile da guardare, soprattutto per i fan di Jamie (Sam Heughan) e Claire (Caitriona Balfe). Nel finale di stagione, Claire è stata rapita da un gruppo di uomini di Brownsville, guidato da Lionel Brown (Ned Dennehy), e viene brutalmente violentata.
Mentre Claire giace a terra legata e incapace di liberarsi, ha anche flash-forward verso un futuro alternativo, a una cena del Ringraziamento negli anni ’60, popolata dalle persone che ama del XVIII secolo, ma in abiti moderni.
“Lo show ha la reputazione di correre rischi e sono davvero contenta che lo facciano”, l’autrice dei best seller su cui si basa la serie Starz, Diana Gabaldon dice a Parade prima del finale di stagione. “Penso che nell’episodio 5.12 i rischi – molti di essi – abbiano funzionato e dato i loro frutti”.
Certo, Claire sa che l’aiuto è in arrivo. Sa nel profondo del suo cuore che Jamie farà tutto ciò che è in suo potere per salvarla, quindi non sta scherzando quando dice ai suoi rapitori – che credono sia una strega – che saranno tutti morti entro la mattina. E lei ha ragione. Jamie brucia ancora una volta la croce su Fraser’s Ridge e chiama in azione gli uomini che gli sono fedeli.
“La recitazione è al cardiopalma – Caitriona è così brava!” esclama la Gabaldon. “Tutti, da Lizzie [Caitlin O’Ryan] agli orribili Browns sono perfetti.”
Ciò che è interessante è il parallelo con lo stupro di Jamie per mano di Black Jack Randall (Tobias Menzies) nel finale della Stagione 1. Perciò, Jamie comprende bene cosa sta vivendo Claire quando lui e i suoi uomini finalmente arrivano e sconfiggono il contingente di Brownsville.
“Lo show lo ha reso in maniera molto potente alla fine della prima stagione, e lo hanno fatto anche qui, tagliando certe cose fino all’osso e trasmettendo così un immenso potere emotivo. Il silenzio è potente come le parole e Claire, legata, imbavagliata e, per il momento, indifesa, ci fa stringere il cuore con un desiderio angosciante di aiutarla. In qualche modo… in ogni modo.”
Quando il combattimento volge in loro favore, Jamie abbandona la battaglia per trovare Claire e liberarla. Le dice che lui “sa” cosa sta attraversando – e lo sa sul serio – e le chiede quanti, nel senso di quanti uomini hanno abusato di lei. Non lo sa, ma sa che Lionel era tra questi.
Quindi l’uomo di montagna John Quincy Myers (Kyle Rees), che ha risposto alla chiamata della croce in fiamme, offre a Claire un coltello e la possibilità di uccidere gli uomini rimanenti, che ora sono prigionieri.
Jamie spiega che Claire ha prestato un giuramento che le impedisce di togliere loro la vita, ma dice che ucciderà per lei, e Roger (Richard Rankin), Ian (John Bell) e Fergus (César Domboy) si fanno avanti e dicono che lo faranno anche loro.
Poi Jamie rende le cose semplici, dicendo: “Ucciditeli tutti”.
“Avrete notato anche il modo in cui la recitazione essenziale di Sam sottolinei e accentui l’azione, e – come sempre – Jamie è il baluardo di Claire, la sua presenza e le poche parole le danno lo spazio dove sentirsi al sicuro per lasciarsi andare, cadere a pezzi e poi iniziare a ricomporsi. Ma soprattutto, capisce che lei deve farlo da sé”.
Il libro, “A Breath of Snow and Ashes”, affronta le conseguenze del calvario di Claire in una sequenza più lunga con solo Jamie e Claire, perché i libri hanno spazio per molte esposizioni, pensieri interiori e dialoghi di cui gli show televisivi non dispongono.
Sottolinea Diana Gabaldon:
“Filmare qualcosa del genere richiederebbe ben 20 minuti di tempo sullo schermo e potrebbe disinnescare il senso di shock, paura e sollievo finale. Così com’è stato, lo hanno fatto molto brevemente, ma usando i due scambi più importanti del libro: dove Jamie dice a Claire, ‘Capisco …’ con le parole non dette ‘perché sono stato stuprato’, interrotto da Claire, che rivendica la propria esperienza con il breve monologo ‘Ho vissuto una fott*ta guerra mondiale…’, che termina con ‘Sono sopravvissuta’.”
Prima della fine dell’episodio, vediamo i due godersi una giornata normale a Fraser’s Ridge, ma con un lampo e un temporale in lontananza, che potrebbero anche prefigurare ciò che verrà nella Stagione 6: la tempesta della guerra per la libertà dall’Inghilterra.
Ma prima di lasciarli, c’è una bella inquadratura di Claire che giace tra le braccia di Jamie, il suo corpo ferito e martoriato lasciato alle sue cure, che le chiede: “Come ti senti?” E riceve la migliore risposta che potrebbe sperare: “Al sicuro”.
“Jamie e Claire si sono sempre salvati a vicenda”, conclude la Gabaldon. “Vorrei far notare qualcosa che lo show mostra in modo brillante e cioè che la violenza sessuale, con i suoi effetti e la sua guarigione, è un’esperienza unica. Le rappresentazioni dello stupro – specialmente se fatte solo per effetto shock – tendono ad essere ripetitive e fatte senza molta immaginazione o empatia.”
Sottolinea che Claire e Jamie ne sono la prova proprio in questo episodio.
“Le persone sono uniche nelle loro percezioni, nelle loro reazioni e guarigioni, e sia i libri che lo show lo riconoscono.”