Tobias Menzies parla del Villain di Outlander e dei paragoni con Game of Thrones
Tobias Menzies sta ritornando in Scozia per terminare le riprese delle ultime scene che compongono la prima stagione di “Outlander”, ma prima ha rilasciato un’intervista a The Wrap per parlare dei suoi due ruoli nella serie tv creata da Ron Moore: l’integerrimo gentiluomo degli anni ’40 Frank Randall e il suo doppleganger e antenato del XVIII secolo, la crudele Giubba Rossa Black Jack Randall.
L’episodio di sabato sera, “The Garrison Commander”, è stato grandioso per Menzies nei panni di Jack che si trova faccia a faccia con Claire (Caitriona Balfe), dopo averla quasi aggredita nel primo episodio “Sassenach”, e la scena prevede una tesa e drammatica resa dei conti.
Tobias ha rivelato com’è stato interpretare due personaggi molto diversi, come si gestisce il dover interpretare la parte dell'”altro uomo” in uno show con una storia d’amore molto centrale, cosa c’è di sbagliato nei paragoni con “Game of Thrones” e perché è divertente “andare dalla parte del male”. ATTENZIONE – SONO PRESENTI SPOILERS SUI PRIMI DUE LIBRI DELLA SAGA –
Com’è interpretare questi due personaggi molto diversi? Hai dovuto alternarti tra un personaggio e l’altro o hai girato tutte le scene di Frank in un blocco e tutte quelle di Jack in un altro?
Tobias Menzies: Le scene sono state per lo più separate. I primi episodi erano più su Frank, con un po’ di Jack. Man mano che siamo andati avanti… credo che poi sia stato un mix, perché c’è un po’ di Frank nell’Episodio 6 e nell’Episodio 8 ci sono entrambi i personaggi. Non ho mai dovuto interpretare entrambi nella stessa giornata, finora… E’ davvero divertente, è eccitante avere due persone diverse e due storie diverse da esplorare. Si tratta di una proposta insolita ed affascinante in particolare per la TV.
Frank sembra un uomo dolce e riflessivo. C’è un po’ dell’oscurità di Jack in lui che potremo vedere presto?
Sì. Nell’Episodio 8 divergiamo dal libro, torniamo a Frank per vedere cosa sta succedendo durante quei mesi in cui Claire è scomparsa. Vediamo una persona un po’ diversa. Qualcuno che è stato segnato dai recenti avvenimenti e sta perdendo il suo controllo, così avremo alcuni momenti in cui vediamo un po’ di Jack in Frank. Abbiamo cercato di giocare un po’ sull’effetto “riflesso del suo antenato” [tra Frank e BJR], che è stato molto divertente. Speriamo ci saranno momenti in cui Jack si ammorbidisce e vedremo un po’ di Frank in lui.
Com’è interpretare “l’altro” in una serie come “Outlander”, che ha al suo centro una fortissima storia d’amore tra Jamie e Claire?
Non l’ho mai pensato sotto questo punto di vista. Ti dedichi al materiale che ti ritrovi di fronte, alle scene che hai a disposizione. Credo che tutti abbiamo sentito l’importanza di stabilire il rapporto tra Frank e Claire come pienamente realizzato, un rapporto veramente significativo. Quando lei si smarrisce e decide di non tornare, ha un impatto sulla storia, quindi non è una decisione facile. Così abbiamo forse rinforzato un po’ di più rispetto al libro. Jamie e Claire, ovviamente, hanno un rapporto molto diverso. Frank e Claire hanno più storia alle loro spalle, ma poi c’è stato un lungo periodo di separazione, che forse ha procurato qualche danno alla relazione; mentre per Jamie, Claire è davvero il suo primo grande amore, quindi il loro rapporto si percepisce come appena nato. Ma la varietà tra i due è la parte interessante.
Come Jack, trascorri un sacco di tempo sullo schermo a torturare i tuoi co-protagonisti – soprattutto nella puntata di Sabato, che è enorme per Jack e Claire. Com’è girare quelle scene molto intense, soprattutto quando diventano così fisiche verso la fine?
E’ stato davvero… divertente. Credo siano grandi scene. Questo è il genere di cose per cui diventi attore. Si tratta di un vero e proprio cambio di passo per lo show in generale, si va da uno show ricco di paesaggi in locations, di avventura, kilt e clan, e poi nell’Episodio 6 si chiude completamente in una “recitazione da camera” tra Jack e Claire. E’ stata l’occasione per venire alle mani con Caitrona, e mi sento davvero felice con quello che abbiamo girato.
Hai mantenuto un atteggiamento solenne tra una ripresa e l’altra o l’hai presa un po’ alla leggera, ridendoci su, per stemperare la tensione?
Sono un orso con poco cervello, quindi dovevo concentrarmi davvero. [ride]
Quindi, hai fatto ricorso ad un approccio metodico?
Non so se si tratta di metodo, ma più che altro è concentrarsi su quello che devi fare. Metà della battaglia quando si girano le riprese è sostenere la scena… Dovendo tenere a mente ciò che è avvenuto prima, quello che abbiamo già girato. E fa caldo, hai il tuo costume pesante, la parrucca ti da il prurito… Non vedi tutte queste cose quando guardi l’episodio ma queste sono le sfide di qualcosa del genere. Ma una volta ogni tanto, sì, Cait è una persona piacevole con la quale scherzare.
Reciti anche in “Game of Thrones” della HBO. Cosa ne pensi dei paragoni che definiscono “Outlander” come un “Game of Thrones” al femminile?
Siamo tutti abbastanza lusingati di essere paragonati a quello show, ovviamente è un esempio di grande successo televisivo. Secondo la mia opinione, però, sono creature molto diverse. E’ un po’ come paragonare le mele alle arance. E’ una falsa analogia, sono totalmente differenti e il paragone è impossibile. Ciò che è interessante di ‘Outlander’ è che al comando di esso vi è un personaggio femminile molto forte. La tavolozza dei personaggi in ‘Outlander’ è molto più stretta di ‘Game of Thrones’, che al contrario è molto più ampia ed ha un mondo molto più ambizioso. Penso che sia un qualcosa di divertente su cui discutere.
Lo show è ovviamente estremamente popolare, ed è già stato rinnovato per la stagione 2. Ti rivedremo?
Sì, ho un contratto per la stagione 2. Non sono sicuro di come saranno le trame, penso che ancora debbano sedersi al tavolo e decidere cosa fare con il secondo libro. Penso che per com’è la storia, ci sono lunghi tratti dove né Jack né Frank sono presenti, quindi dovremo vedere. Spero che mi useranno quanto più possibile.
Penso che ci sia un terzo personaggio con la stessa faccia nel libro, quindi speriamo che ciò si traduca in più lavoro da fare per te.
[Ride] Sì. Credo che potrebbe essere difficile, interpretare i due fratelli potrebbe essere eccessivamente complicato, ma penso che sarebbe divertente.