Outlander,  Ronald D. Moore,  Stagione 1,  Stagione 2

Ron Moore discute del finale di Outlander e della Stagione 2

 

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Attenzione: l’articolo contiene spoilers sull’episodio finale.

Potranno anche essere scorsi i crediti sul brutale finale di stagione ma le conseguenze della violenza subita da Jamie Fraser “continueranno ad avere ripercussioni” rivela il produttore esecutivo della serie Ron Moore.

Se vi siete persi episodio, Moore si riferisce alla ripetuta violenza sessuale e tortura emotiva subita da Jamie per mano di Black Jack Randall, il quale viene, quest’ultimo, sistemato grazie al piano brillante di Murtagh ed è un gregge di mucche.

Anche se Claire sistema la mano di Jamie e cerca di alleviare i tormenti della sua mente “Le ripercussioni di tutto questo avranno eco nella seconda stagione, nella loro relazione, nel suo [di Jamie] sviluppo come personaggio e come affronta alcuni aspetti di questa storia” aggiunge Moore “Assolutamente”.

Quando TV Line ha parlato con il boss di Outlander riguardo l’impietoso episodio, abbiamo anche chiesto alcune anticipazioni per aiutarvi nella pausa che ci sarà da adesso fino alla stagione 2. Naturalmente abbiamo iniziato la discussione con una domanda sulla nudità (lo sapete che tanto volete saperlo…)

Outlander hai ricevuto molta attenzione mediatica per essere una delle poche serie disposta a mostrare la completa nudità maschile. Che cosa si cela dietro la scelta di farlo in questo episodio?

È stato principalmente una decisione che si compie durante l’editing. Mi ricordo che non mi importava molto se si mostrava o meno…andava bene in alcuni momenti ma se vedevo i loro peni in quest’altra inquadratura mi avrebbero potuto distrarre. Avrei potuto pensare “Oh guarda lo fanno vedere!” [Ride] E non era questa l’idea giusta.

Abbiamo lasciato soltanto un nudo frontale che è quello di Tobias Menzies. È quello dove lui si alza e poi si incammina. Non sta a significare nulla in quel momento. È una situazione molto calma. Si sta letteralmente alzando dal letto camminando verso l’altro lato della stanza. Non vi conduce fuori dalla scena, se questo [discorso] ha un senso per voi. Ci sono stati anche altri momenti in cui decidi “No, se uso questo angolo [di ripresa], non presterò nemmeno più ascolto” Penserei “Wow guarda”. Era la nota sbagliata per quelle scene.

Quando Claire si confronta con Jaime all’abbazia lo hai reso meno allucinazione rispetto al libro. Che cosa ha spinto la decisione di rappresentarlo in maniera più lucida ed avere Jamie mentalmente più presente in quel momento?

Riguardava più l’aspetto di trascrizione e adattamento del materiale. Sulla carta diventa molto più surreale…È un passaggio meravigliosa del libro. Lo so che riceveremo delle critiche da parte dei fans a cui mancherà, perché era una grandiosa parte della storia e scritta molto bene, ma renderla letterale [in tv] cambia le cose.

Quando improvvisamente inizi a fare, letteralmente, della televisione surreale, quali sono le inquadrature, siamo in un mondo ricreato al computer e loro sono come sospesi a mezz’aria? Inizi con tutte queste discussioni che istintivamente ho percepito avrebbero portato fuori dalla storia invece che tenervi dentro di essa. Agli inizi della produzione ci siamo detti okey lo realizzeremo in maniera molto più naturale. Lo presenteremo in modo reale e lasceremo che siano gli attori a portarlo avanti.

Claire e Jamie sono diretti in Francia nella stagione 2. Raccontami come la serie sarà nella prossima stagione.

Andranno a Parigi e interagiranno con l’aristocrazia francese. Quindi già ci troviamo in un pianeta completamente diverso rispetto a quello in cui eravamo nella stagione 1. La Scozia è fatta di pietra, legno ruvido, tavoli scuri, fumo e stanze illuminate dalle luci delle candele mentre adesso ti ritrovi in un mondo fatto di ori, porcellane, cristalli e costumi in seta e colori sgargianti. Sarà un tono completamente diverso, con una storia più politica. Avremo a che fare con la ribellione giocobita. Riguarda molto di più gli inganni, le bugie ed il gossip negli ambienti di Parigi. E ci saranno feste e la corte di Luigi XV – e se conoscete questi libri ci sarà anche St Germaine, Master Raymond, e una percezione più occulta di tutto questo. Inoltre [Claire] è incinta e [Jamie] dovrà ancora affrontare le ripercussioni di quello che è successo con Jack Randall.

Quasi sotto ogni punto di vista, sarà sicuramente diversa rispetto alla stagione 1,  e ritengo che questo sia uno dei punti di forza della serie in generale: la sua continua evoluzione.

Caitriona Balfe e Sam Heughan parlano francese?

Caitriona decisamente lo parla perché ha trascorso del tempo a Parigi e Sam lo sta studiando. L’ho sentito parlare l’altro giorno al tavolo di lettura e sono rimasto sorpreso. È stato molto bravo.

Puoi dirci se la struttura della stagione 2 sarà o meno fedele a “Dragonfly in Amber” come lo è stata la stagione 1 con il materiale originale?

È un processo di adattamento complicato… La parte di Parigi [del libro], la trama non è così lineare e semplice come lo era nel libro 1. Il libro 1 per una grande parte ruota intorno a Claire che finisce indietro nel tempo e cerca di ritornare a casa, per poi mettersi alla ricerca di Jamie e queste sono delle strutture narrative molto lineari.

La parte che riguarda Parigi del libro 2 è molto più complessa. Ruota intorno a molte più idee, personaggi che arrivano e vanno. Sono coinvolti [i personaggi] in qualcosa di molto complicato, ed il cambio dei punti di vista che Diana Gabaldon ha adottato nel libro. Quindi solamente questo la rende una missione di adattamento molto più complicata. Quindi sì, stiamo gestendo le solite difficoltà, ovvero cercare  di essere il più veri possibile nei confronti del libro, mentre realizziamo una serie tv. Cerchiamo sempre di fare del nostro meglio.

Inizia negli anni ’60 (del ‘900) come nel libro?

Per questo dovrai aspettare e vedere.

TVLINE

 
 
 
 
 

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