Caitriona Balfe,  Outlander,  Sam Heughan,  Stagione 1,  Tobias Menzies

Il finale della Stagione 1 dimostra come Outlander sia lo show più coraggioso della TV

“Outlander” chiude la sua prima stagione Sabato 30 maggio e se c’è una cosa che ha compiuto dal giorno del suo debutto, ed è che non si mai tirato indietro nell’andare “in quella direzione”. Di volta in volta la serie della Starz ha dimostrato che la sua forza più grande è il suo coraggio, ed la continua fiducia del creatore Ron Moore nella propria visione ha reso “Outlander” uno dei nuovi show più potenti e coraggiosi della tv.

Non è consuetudine delle serie tv arrivare all’episodio finale con il sexy, e spesso a torso nudo, protagonista maschile, abusato sessualmente e torturato dalla sua sadica nemesi. Ma la rappresentazione che Outlander fornisce di Jamie Fraser – un personaggio che molti fans della serie di libri di Diana Gabaldon descriverebbero come l’uomo immaginario perfetto – insieme alla completa devozione nella sua interpretazione da parte di Sam Heughan, rende questa svolta non solo accattivante (se non addirittura orribile) da guardare, ma anche parte integrante del DNA della serie tv.

Il finale, “To Ransom a Men’s Soul” non è solo il culmine della battaglia, durata tutta la stagione, di Claire e Jamie contro Black Jack Randall; è il culmine del patto che la serie tv ha fatto con i suoi telespettatori: “Renderemo giustizia al materiale [originale]”. Mentre “Outlander” ha anche raccontato la storia di una donna catapultata indietro nel tempo per poi innamorarsi perdutamente dell’Highlander sua anima gemella, più di ogni altra cosa, ha mostrato personaggi ben strutturati che reagiscono in modo credibile ad una serie di ostacoli fuori dal comune.

Tobias Menzies ha reso il terrificante Black Jack il personaggio più affascinante dello show. Caitriona Balfe si assicura che Claire non sia mai vittima delle circostanze, ed aiuta ad evitare le solite trasposizioni delle eroine femminili, per dare al suo personaggio (la protagonista principale della serie tv), senza dubbio il più ampio margine di azione nello show. Poi naturalmente c’è Sam Heughan, nel ruolo di Jamie, la cui capacità di essere completamente vulnerabile come attore gli permette di elevare, quello che è già il suo miglior ruolo, ancora più in alto – come il pubblico vedrà nel finale di Sabato.

Senza neanche menzionare tutti gli altri grandi attori e personaggi che si sono susseguiti dentro e fuori la Stagione 1, come Lotte Verbeek nel ruolo di Geillis Duncan, o Graham McTavish come Dougal MacKenzie, o Duncan Lacroix come Murtagh Fraser. Ma “Outlander” viaggia a vele spiegate grazie ai suoi tre attori protagonisti, e il fatto che gli siano stati affidati dei personaggi con motivazioni che sembrano veritiere anche in questa situazione fittizia, consente loro di mettere facilmente in campo un fantastico show.

Non è mai stato più evidente come nel finale della Stagione 1, dove “Outlander” dimostra che a volte uno sguardo ai grandi orrori dell’umanità può essere il modo migliore per affrontarli. Il fatto che la seria vada sul canale Starz permette di dare spazio a certe scene sulle quali anche il telespettatore più temprato finirà per coprirsi gli occhi; ma quei momenti non sono mai sensazionalistici o immeritati. E’ distribuito in parti eguali grazie alla recitazione del trio principale e la regia di Anna Foerster, così come Moore, che è chiaramente da ringraziare per il coraggio mantenuto in “Outlander”, e la Starz che apparentemente gli ha permesso di rimanere fedele alla sua visione.

Questa è stata la tendenza di “Outlander” per tutta la sua durata: onestà e l’integrità della sua visione. Anche se la Stagione 1 non è perfetta, il fatto che lo stesso show mandi in onda una scena di sesso hot che fa onore allo sguardo femminile, possa anche alzare le spalle sulla scena che coinvolge una donna appena diventata madre mostrare il seno semplicemente perché deve tirarsi il latte materno, [questo] si avverte come innovativo. La sorella di Jamie, Jenny (Laura Donnelly), che si ferma durante una missione di salvataggio per mostrare il suo seno in maniera assolutamente non volgare, viene avvertita come una delle cose più progressiste che lo show abbia mai fatto. (L’emittente canadese Showcase è finita sotto il fuoco incrociato delle critiche per la messa in onda di una versione censurata dell’episodio che non mostra questa scena.)

Non importa se “Outlander” mostra scene di sesso o nudità funzionale [alla storia], perché sa che queste sono solo varie sfaccettature della vita. Ancora più importante i creatori dello show (e la Starz) sanno che “Outlander” non ha bisogno di appoggiarsi all’aspetto sexy o di tensione. per guadagnarsi il rispetto del pubblico. C’è in abbondanza di entrambe, ma i momenti, come la prima volta che Claire e Jamie fanno sesso e Black Jack che abusa di Jamie, non sono percepiti come se avvenissero per il gusto di fare notizia. Queste scene non avrebbero lo stesso impatto se la serie cercasse di imporrre [la discussione] o sottolineasse quanto significative o terrificanti siano. Invece fornisce sempre loro lo spazio per respirare e permette loro [le scene] di esprimersi da sole, che è praticamente la cosa più coraggiosa che uno show televisivo possa fare.

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