OUTLANDER 3: Sam Heughan parla delle tribolazioni di Jamie e della sua ricerca di speranza
L’attore scozzese parla delle sofferenze che Jamie Fraser patirà nel corso dei primi episodi della Stagione 3 di Outlander.
Intervistato da Collider, durante le riprese della terza stagione di Outlander in Scozia, Sam Heughan ha parlato dello stato psicologico di Jamie, di come sarà la sua vita senza Claire e dell’oscurità che il suo personaggio affronterà al risveglio dalla guerra.
DOMANDA: Potresti iniziare col ricostruire lo scenario in cui si trova Jamie quando si apre la terza stagione? Dove lo troviamo? E in che condizioni?
SAM HEUGHAN: Direi in una posizione leggermente discostata rispetto ai libri, in un certo senso riprendiamo proprio da dove ci siamo interrotti. Jamie ha perso Claire. L’ha mandata indietro nel futuro. Va in battaglia pensando di avere soltanto un’ultima cosa da fare, vale a dire morire al fianco dei suoi uomini. Non si aspetta di sopravvivere. Così quando ci riesci realmente, è uno shock per lui. Nel corso dei primi episodi, vediamo l’impatto che ha su Jamie, l’effetto che ha su di lui vivere senza Claire e riprendersi dal trauma della battaglia. Ma anche in un certo senso perdere quella che era la propria vita.
Perciò è una leggero discostamento dai libri, perché nel libro di Diana [Gabaldon] Jamie non ricorda la battaglia. E in realtà, nella battaglia, appare Black Jack Randall e vi è stata questa specie di resa dei conti finale tra loro. E’ stato davvero un viaggio eccezionale per Jamie. I primi episodi sono veramente interessati.
Che genere di sensazione è per Jamie trovarsi da solo questa volta, e non più in coppia con Claire?
HEUGHAN: I primi episodi sono stati proprio un viaggio travagliato. Copriamo un arco temporale piuttosto ampio. Molti eventi accadono nei libri che siamo stati costretti ad accorciare, ovviamente, in alcuni episodi. Ma lo vediamo perdere tutto, poi trovare un motivo per vivere, che è la sua famiglia… è tutto ciò che gli rimane. E senza svelare troppo, Jamie sacrifica se stesso per salvare i suoi familiari dalle Giubbe Rosse. Così finisce in prigione ed è qui che incontriamo un altro personaggio abbastanza importante, Lord John Gray. E tra i due emerge una relazione davvero interessante.
A proposito di Lord John Gray, hai già recitato delle scene con David Berry (l’attore che lo interpreta, n.d.r.)?
HEUGHAN: Direi che abbiamo finito di filmare gran parte delle sue scene. Come per tutti gli aspetti riguardanti Outlander, si tratta di una vera e propria prova del fuoco per molte persone che entrano a farne parte. E’ un mondo enorme in cui finisci piombato. E lui è arrivato dall’Australia, con il jet lag, doveva filmare il giorno successivo e sua moglie avrebbe dovuto partorire il giorno seguente alla fine delle sue riprese.
Quindi ha avuto un periodo piuttosto intenso! [David] è stato incredibile! Tra i due vi è una relazione veramente interessante. Sviluppano un’amicizia che vedrete emergere attraverso gli episodi e possibilmente le stagioni. Ma sì, è una relazione davvero complessa. E soprattutto per Jamie, considerando la sua storia con le Giubbe Rosse, è una difficile barriera da superare per lui. Ma alla fine sviluppano un’amicizia piuttosto profonda.
Puoi parlarci di quanto sia cambiato Jamie nel corso dei 20 anni?
HEUGHAN: Nella Stagione 1 lo vedevo come un ragazzo senza legami che poi diventa uomo. Nella Stagione 2 diventa un vero leader, la guida per gli altri uomini che era destinato ad essere. E nella Stagione 3 si è trattato di riscoprire chi fosse. Perché, come detto, ha perso Claire. Attraversa dei momenti molto cupi. Fornendo qualche anticipazione sulla trama, il verificarsi di grandi eventi che colpiscono la sua famiglia allargata fanno capire a Jamie che ha ancora persone per cui vivere, e qualcosa per cui vivere. Comunque sì, decisamente cambia. Deve affrontare tutte le fasi del dolore per la perdita di Claire, dallo smarrimento alla rabbia e infine l’accettazione.
C’è qualcosa che hai fatto a livello fisico per interpretare un Jamie invecchiato?
HEUGHAN: Sì, ci sono molte fasi nel processo d’invecchiamento. Ad essere onesto, non ha poi così tanti anni più di me. Si tratta più delle esperienze che ha vissuto. Di spegnersi e chiudersi al mondo. E’ un uomo piuttosto affascinante, capace, lungimirante e volevo vederlo spegnersi e perdere quella scintilla e quell’energia che l’ha sempre caratterizzato. Perciò sì porta più peso sopra le sue spalle e penso, fisicamente, non è così fiero, la sua presenza fisica è leggermente diminuita. Ma è dovuto alla perdita di Claire e della sua vita. Se tutto va bene dovremmo rivederlo ricostruire l’uomo che era. Soltanto leggermente invecchiato e con qualche ruga in più!
E’ una stagione cupa per Jamie all’inizio. Come attore, per te è difficile interpretare questo genere di scene?
HEUGHAN: Siamo molto fortunati, abbiamo un grande regista, Brendan [Meher], che ha diretto i primi episodi. E’ stato una guida fantastica per tutti noi. Ed è stata una grande sfida per Jamie. Questo personaggio è fantastico. In ogni stagione, mi sento sempre messo alla prova. C’è sempre qualcosa di nuovo da imparare e da fare. Sicuramente in questa stagione sento che il suo viaggio sia stato alquanto desolato e rivelatore. Non è una stagione cupa come la prima, ma lo è sotto certi aspetti. L’invecchiamento è qualcosa di cui abbiamo dovuto discutere, perché non vogliamo interpretare queste persone con bastoni da passeggio e un mucchio di capelli grigi. L’aspetto fondamentale sta nel rendere chiara la differenza rispetto a chi erano all’inizio della storia.
Qual è stata la scena più impegnativa per te da interpretare nella Stagione 3?
HEUGHAN: Wow. Credo sia Culloden. E’ un qualcosa di colossale. Sembrava di recitare in un film di guerra, come quelli della Seconda Guerra Mondiale. E’ stato molto divertente. Probabilmente è la scena d’azione più grande che abbiamo realizzato. L’episodio dove troviamo Jamie anni dopo, in un certo senso come l’ombra dell’uomo che era. E’ quasi come se non volesse più essere Jamie Fraser. Desidera essere qualcun altro. Queste sono state le parti più difficili. Ma ogni episodio presenta le proprie sfide e questo è proprio da Outlander. E’ uno show che pone continue sfide. Non c’è mai un giorno dove ci sediamo a bere caffè e parliamo. C’è sempre qualcosa che accade. Quindi direi è un’impresa bella tosta!