Diana Gabaldon: Rivelazioni e Spoilers sull'adattamento della Stagione 2 di Outlander
La nostra amata Diana Gabaldon non si smentisce mai e continua a deliziarci con succose rivelazioni su tutto ciò che riguarda “Outlander”. Nello storico forum Compuserve, Diana ha risposto alle domande dei fans condividendo quali sono le sue considerazioni (alcune delle quali anche molto “schiette”) sul finale della Stagione 1, sulle differenze con i libri, sul processo di adattamento, sulla caratterizzazione di Jamie e Claire nei primi episodi della Stagione 2. Inoltre ha offerto varie spiegazioni su alcune scene che abbiamo visto finora, anticipando anche quello che vedremo successivamente nel corso della stagione (un momento molto dolce tra J&C, un ruolo più prominente per Le Comte St Germain, più spazio alla narrazione dal punto di vista di Jamie, l’uso del Gaelico nell’episodio 2×11…).
Di seguito, la traduzione in italiano degli interventi della Gabaldon su tutto questo e molto altro ancora!
Il ruolo operativo di Diana in Outlander:
Non posso fermarli [riferito ai produttori e sceneggiatori dello show, n.d.r.]. Se sono determinati a fare (o non fare) qualcosa, non posso fare altrimenti. Ma mi ascoltano quando spiego perché penso questo o quello – e nove volte su dieci, tutti fanno del loro meglio per rispondere alle mie preoccupazioni (potrebbero non fare cosa ho suggerito, ma qualcosa la faranno comunque). La decima volta, mi spiegano perché non possono. (Sebbene in tutta onestà, Ron che dice “Voglio fare in questo modo perché…” è già una spiegazione più che sufficiente).
Considerazioni sul finale della stagione 1 e l’approccio alla processo di guarigione di Jamie:
Nel libro, trascorrono mesi all’Abbazia e Claire, essenzialmente, lo purifica dal senso di disperazione e possessione causato da Black Jack Randall, drogandolo e permettendogli fisicamente di lottare contro il simulacro di Randall che lei evoca e personifica per lui.
Lo show non poteva farlo, per ragioni che vanno dalla credibilità (ci crediamo nel libro, perché siamo nella mente di Claire; loro non possono farlo su schermo, anche con i voiceovers, perché in gran parte si tratta delle sue impressioni soggettive e di reazioni emotive inespresse) alla logistica – come mostrare esattamente Claire immaginata con le sembianze di BJR? E la reazione di Jamie a tale visione? (considerando ciò, il meglio che potevano fare nell’episodio 16 – avendo scelto saggiamente di mantenere il tutto il più semplice possibile – era di giocare di dissolvenze con il viso di Claire e l’ovale di BJR) ma soprattutto…il tempo. Non avevano dieci interi minuti necessari per costruire una scena efficace.
Adesso, non mi piace quello che hanno fatto in sostituzione; sembrava debole e inefficace, ma non c’era molta scelta. Però visto che loro non hanno affrontato i veri effetti collaterali dello stupro e della tortura alla fine della Stagione 1, dovevano o ignorare tutto e semplicemente far finta che Jamie si fosse scrollato di dosso ogni cosa (non realistico, non onesto e irrispettoso nei confronti di quelle persone che hanno sofferto tali conseguenze – e questa storia dipende sulla sua onestà emotiva), oppure…. estendere ed intrecciare il suo recupero negli eventi in corso nella parte iniziale della Stagione 2.
Francamente, sono rimasta sconvolta quando ho letto le prime bozze degli script. Prevedevano Claire che approcciava fisicamente Jamie, lui che balbettava mezza battuta sul non sentirsi sicuro…dopodiché lei lo afferrava per il c***o e dice (in sostanza) “Beh, hai un’erezione, di cos’altro abbiamo bisogno? Facciamolo!” e dopo si accoppiavano in modo entusiastico senza scambiarsi una parola.
Sono andata su tutte le furie, e insieme a me anche un altro paio di persone – Sam e Cait tra di esse. Ho inviato a Ron un post su Facebook con storie e commenti dettagliati di circa 200 persone che hanno sofferto violenze sessuali, e cosa loro pensavano al riguardo e del modo in cui OUTLANDER avesse trattato questo delicato argomento (nei libri). E Ron, devo dargliene atto, ha ascoltato e concordato.
Quindi ecco cosa state vedendo – un modo onesto di affrontare il trauma e la guarigione di Jamie.
Sul processo di scrittura degli script:
Tutti gli script inizialmente hanno molto più materiale rispetto alla bozza definitiva. Chi non è pratico del mestiere, non immagina quanto tempo richieda filmare gli episodi, e anche quando le scene sono filmate secondo lo script, quelle riprese spesso non possono essere usate in modo efficace nel taglio definitivo della puntata, per mancanza di tempo o per difficoltà legate al ritmo che la narrazione deve mantenere nell’episodio.
Ogni script deve superare almeno 8 revisioni e non ho visto ancora un episodio che avesse più del, diciamo, circa 60% di ciò che si trovava nello script finale da filmare.
Riguardo alle critiche sulla caratterizzazione di Jamie e Claire nei primi episodi della stagione 2:
Sembra (dall’esterno) che una certa parte di fans abbia deciso – sulla base di una o qualche scena – che gli sceneggiatori abbiano scelto deliberatamente di far sembrare debole Jamie, saltando sul carrozzone di “Claire La Donna Forte”.
Nonostante sia certa che loro [gli sceneggiatori] siano lieti di sapere che i critici hanno posto l’attenzione su questo aspetto, considerandolo come un plus per lo show, difficilmente devono lavorare molto per far sembrare forte Claire. Personalmente non vedo affatto Jamie comportarsi in modo debole – anche se è evidente nel primo episodio (brevemente) che sta soffrendo a causa delle ferite e degli effetti del mal di mare (l’episodio ha luogo a distanza di circa 24 ore dalla loro fuga verso la Francia).
Ma una volta che un ‘malcontento’ del genere ha inizio, tende ad attirare molto scalpore da parte di altri fans… “Oh, sì, quel perfido di Ron! Sta sabotando volutamente Jamie!” e qualcun altro se ne esce con una battuta intelligente del tipo “Mommy Claire” e tante altre persone iniziano ad usarla, e prima che te ne accorga, hai un piccolo movimento in azione – non basato su una realtà oggettiva, ma su una insoddisfazione marginale e sull’impulso di rafforzarsi pubblicamente a vicenda.
Ma non ha importanza. Le realtà in merito alle personalità e allo show diventeranno chiare nel corso dei prossimi episodi e la gente cesserà queste proteste.
Sulla presunta poca chiarezza riguardo Annalise e il suo legame con Jamie:
Se ascoltate la conversazione dopo la sua introduzione, è perfettamente chiaro che Jamie ha combattuto un duello per lei, ha ferito leggermente il suo avversario, che poi Annalise ha sposato. Adesso suo marito è morto e lei sta baciando Jamie nel bel mezzo di Versailles. Come può essere difficile da capire?
Sulla scena della vestizione di Re Luigi XV:
In realtà, era molto più lunga. E l’intera sala scoppiava a ridere ogni volta che veniva chiamato il “Cut!”
Ho sempre detto che non scrivo i libri appositamente per le donne; gli sceneggiatori altrettanto, non fanno lo show principalmente per le donne.
Un uomo di mia conoscenza mi ha fatto notare che qualsiasi cosa si possa pensare della scrittura di Ira [Steven Behr, lo sceneggiatore dell’episodio, n.d.r.] lui stava aiutando ad espandere l’interesse per lo show, “includendo quelle piccole cose indecenti e stupide che attirano gli uomini”.
Come si svolge il lavoro di adattamento nella “Writer’s Room”:
Quello che finisce in un episodio è deciso collettivamente. Dividono il libro in scene, sotto-scene e organizzano una tabella con tutte le battute dei dialoghi. Useranno tutto questo per plasmare un episodio che deve: 1) rientrare in 55 minuti, 2) avere il proprio arco e la propria struttura drammatica e 3) concludersi in un modo sufficientemente interessante affinché gli spettatori si sintonizzino di nuovo la settimana successiva.
Gli sceneggiatori esaminano, discutono e lottano per includere le loro scene preferite (a prescindere dal fatto di essere lo sceneggiatore principale di quel determinato episodio; tenete a mente che gli script cambiano enormemente nel corso dell’intero processo produttivo; mediamente ogni script è stato riscritto almeno 8 volte prima dell’inizio delle riprese). Certamente, Ron ha delle parti che chiede specificamente di inserire, o vuole che siano fatte in un certo modo, ma tutti gli sceneggiatori (tutti quelli presenti fisicamente; più avanti nella stagione, a volte uno o due di loro saranno in Scozia) prendono parte alla decisione di cosa sarà incluso nell’episodio.
Sull’uso del Gaelico, in particolare nella stagione 2:
Nella prima stagione, risultava relativamente facile capire cosa stavano dicendo i personaggi quando parlavano tra di loro in Gaelico, per via della situazione in cui si trovavano, delle espressioni facciali e del linguaggio del corpo.
Prendiamo il caso di Murtagh nell’episodio 2×02: sta dicendo qualcosa di specifico che non deve essere capito dalla persona a cui si sta riferendo (che non parla Gaelico) e la persona, invece, che capisce cosa ha detto deve restare impassibile. A livello visivo non può funzionare se non sai esattamente cosa ha detto: “Non è troppo tardi per tagliargli la gola”, per fare un esempio, in presenza di Prince Charles.
Ho inserito molto Gaelico nell’episodio 11 [“Vengeance is Mine”, n.d.r.]. Un po’ è stato tagliato, la maggior parte delle battute secondarie sono rimaste senza sottotitoli e una breve scena che è interamente parlata in Gaelico è sottotitolata, su mia richiesta. Capirete perché quando la vedrete.
Sulla scrittura di Ira Steven Behr:
Ira non ha mai lavorato prima d’ora ad uno show basato su materiale originale; si è sempre trovato in una situazione in cui tutto proveniva dalla mente degli sceneggiatori. Detto questo, penso che lui sia un po’ più propenso a considerare i libri più come materiale di riferimento rispetto a quanto fanno alcuni degli altri sceneggiatori – ma devo rendergli il giusto merito, ha scritto l’episodio 2×10 [Prestonpans], che non è soltanto straordinario, ma è molto fedele al libro, con grosse porzioni di dialogo originale, oltre a delle nuove aggiunte davvero ottime.
Per quel che vale, penso abbia fatto un ottimo lavoro con l’episodio 2×02 (ho visto tutte le evoluzioni di quello script, ed è cambiato tanto, posso garantirvelo), considerando il materiale e le esigenze di spiegare le motivazioni di una parte di storia molto complessa. Non mi è piaciuta la sequenza dei dildo, ma bisogna lasciare che gli sceneggiatori facciano le cose a modo loro – non solo adattare il materiale originale. (E ha usato tanto materiale originale del libro, gran parte in modo creativo.)
Perché Jamie non è scioccato e preoccupato per le conseguenze morali della proposta avanzata da Murtagh di uccidere Bonnie Charles:
[Jamie] è preoccupato per le ripercussioni morali della proposta – chiede, infatti, “Il tuo desiderio di ritornare a casa vale un regicidio?”. Ma il fatto è che siamo agli inizi dei loro intrighi; non avevano ancora incontrato Prince Charles – a loro nulla di tutto ciò sembra reale; specialmente a Jamie, che si sta basando solo sulla parola di Claire riguardo a cosa accadrà e perché devono agire in questo modo. Murtagh è il suo padrino e anche suo amico – un uomo che conosce da tutta la vita. E’ soltanto una conversazione, non un confronto drammatico sull’uccidere o meno Charles Stuart. (In seguito, molto più avanti nella trama, dopo tutto ciò che è successo – la domanda ha molto più impatto.)
Se avremo episodi con il punto di vista di Jamie nella Stagione 2:
Sì, avrete molto più punto di vista indipendente di Jamie man mano che la stagione 2 va avanti.
Cosa pensa dell’adattamento della Stagione 2 e delle differenze con il libro:
Credo davvero che abbiano lavorato duramente per mantenere l’essenza della storia. Se intraprendono un percorso alternativo finiranno comunque per arrivare allo stesso punto. E’ solo un viaggio leggermente diverso per arrivarci. Uno che soddisfa e funziona a livello visivo.
Onestamente provano a fare del loro meglio. Sono delle persone piene di talento e cercano di mantenere la storia quanto più possibile fedele all’essenza dei libri. E viste le limitazioni dovute allo spazio, al tempo e al mezzo di comunicazione, ritengo facciano davvero un ottimo lavoro.
Perché Jamie e Claire parlano così incautamente dei loro piani anti-giacobiti davanti la servitù a casa di Jared?
Una buona osservazione ma:
a) la servitù presterebbe attenzione a discorsi sulla politica di un paese straniero? Jared e i suoi amici indubbiamente avranno parlato degli Stuart per anni, ma alla servitù non interessa; potrebbero notare che Jamie e Claire sono anti-Stuart, mentre Jared e i suoi amici sono pro-Stuart? Non succede mai nulla come risultato di tutte quelle conversazioni – sarebbe come ascoltare chi parla di politica ad un cocktail party – blah-blah-blah, gradirebbe uno stuzzichino, Monsieur?, blah-blah-blah…
Vedete, politici Giacobiti del diciottesimo secolo erano ovunque, tra la rivolta del 1715 e la ribellione del ’45. Centinaia di Giacobiti esiliati si trovavano a Parigi e in altre capitali Europee (c’è del materiale affascinante sulla connessione Giacobita Scozzese/Svedese, di cui sono sicura nessuno ne abbia mai sentito parlare – eccetto la guida turistica Scozzese che me ne ha parlato, non me ne sono mai imbattuta nelle mie ricerche). Come ha detto lo stesso Jamie, tutti tramano costantemente, rubandosi a vicenda la corrispondenza (Murtagh nota – come fa Jamie nel libro – che il sigillo sull’ultima lettera è stato rimosso almeno 3 volte prima che lo facesse lui) e Claire (nel libro) sottolinea che c’è una ragione per cui “Scot rhymes with plot”. Mab) stiamo anche parlando di importanti distinzioni tra classi sociali. Le persone appartenenti alla classe della servitù ascolterebbero con attenzione le classi abbienti soltanto qualora quello che i loro padroni facciano li influenzi a livello personale. Madame continua a rifare da sola il suo letto, è un problema. Monsieur resta fuori tutta la notte a bere con i suoi amici Scozzesi, è un problema solo perché ritorna puzzando di fumo e di profumo da quattro soldi e a Madame non piace, quindi il bucato deve essere fatto più spesso.
Ha importanza perché [Jamie] sta fuori tutta la notte, o cosa sta facendo con i suoi amici Scozzesi? No. Importa che ogni volta lui ritorna, qualcuno deve trovarsi nel cortile per badare ai cavalli, e qualcun altro deve avere un gilè pulito per lui cosicché possa cambiarsi.
Non è una democrazia; nessuno appartenente alla classe della servitù prova il minimo senso di controllo personale sulla politica. Il Re è il Re e sempre lo sarà (beh, almeno per altri 40 anni….). Men che meno, sulla politica di un paese lontano e barbarico che nessuno di loro ha mai visto.
L’unica ragione per cui un servitore potrebbe prestare attenzione alle conversazioni private del suo padrone potrebbe essere se qualcuno lo/la sta pagando per farlo. Ed ecco (penso) lo scopo di avere il voiceover di Claire quando dice che i servitori sono leali nei confronti di Jared, e non risponderebbero a nessuno che tenti di corromperli per riportare loro tali conversazioni (che nessuno vorrebbe avere, perché nessuno a Parigi ha idea di chi siano Jamie e Claire, né tanto meno che siano immischiati nella politica Giacobita – e se lo sapessero, non sarebbero considerati soggetti di primo livello).
c) Nessuno della produzione me l’ha detto ma è piuttosto evidente che l’ubiquità della servitù è parte integrante dell’allestimento scenico. Non si può gestire una casa così grande senza un personale numeroso, e sembrerebbe strano che i servitori svanissero ogni qualvolta Jamie e Claire conversano. L’unico posto dove sono soli insieme è il letto – oppure occasionalmente, a tarda notte quando tutta la servitù dorme.
d) Quello che Suzette dice a Murtagh su Jamie e Claire che non stanno facendo sesso rientra nell’ambito del gossip personale, e gossip di quel genere è importante per la servitù. Oltretutto, Suzette sta facendo sesso con Murtagh, e naturalmente vorrebbe raccontargli cose intime – probabilmente non vorrebbe raccontarle al ragazzo che porta il pesce in cucina.
Ad ogni modo, per quel che vale, i servitori giocheranno un buon numero di ruoli interessanti nei prossimi episodi.
Sul comportamento di Jamie nei confronti di Claire durante l’episodio 2×03:
La mia impressione è stata che volevano mostrare Jamie arrabbiato (per svariate ragioni, tutte ottime), ma buona parte di ciò che lo turba è che lui vede come indifferenza da parte di Claire, non si volta per guardarla, cercando preoccupazione nello sguardo di lei o chiedendo rassicurazioni. Non accetterà nemmeno il suo tentativo fisico di calmarlo, come se fosse un cane.
Nel suo normale stato mentale, si sarebbe alzato, avrebbe detto qualcosa di molto aggressivo, provocato uno scontro e poi sistemato la questione, faccia a faccia. Ma lui non è nel suo stato normale; si vergogna di non essere in grado di controllare i suoi sentimenti, è molto infastidito (e prova vergogna) di non poter fare sesso con sua moglie, di conseguenza sente un profondo senso di disconnessione verso Claire. Non riesce ad affrontarla direttamente, come farebbe normalmente. (Peraltro non concordo con chi descrive il comportamento di Jamie come “passivo-aggressivo”; lui afferma chiaramente di essere arrabbiato e per quale motivo). Visto che non può avvicinarla, la allontana.
Sull’omissione della frase che Jamie rivolge a Fergus “Se ti capiterà qualcosa, mi prenderò per sempre cura di te”:
L’unica ragione per inserirla nello show sarebbe includere la battuta di Fergus, dopo la catastrofe, “Sono diventato un gentiluomo che vive negli agi.” E non solo gli sceneggiatori non penserebbero di fare qualcosa per una sola frase (e questa non è iconica come altre per le quali, se possibile, muovono intere parti di dialoghi per riuscire ad inserirle)… se volessero includerla quando arriveremo alla Stagione 3, la cosa più semplice sarebbe aggiungere una battuta di Jamie che rassicura Fergus dicendogli che si prenderà cura di lui dopo il “fatto”.
Vedremo la scena tra Claire e Jamie che legano teneramente attraverso il pancione e che leggiamo agli inizi nella Parte II del libro (“Dragonfly in Amber”)?
Sì, la vedrete. Non so quanto di questa scena vedrete, ma c’è stata una scena che ho suggerito agli attori, ai quali è piaciuta e a loro volta l’hanno suggerita allo sceneggiatore, che ha deciso di incorporarla in una piccola scena carina. (La prima volta che sia mai successo!). Mi è sembrata magnifica nel filmato, ed è molto dolce – ma non so quanto della scena sopravvivrà alla fase di montaggio. Tantissimo grande materiale purtroppo viene tagliato a causa del minutaggio e del bisogno di continuare a far muovere le cose in maniera fluida. Ma sono sicura vedrete almeno alcune delle parti riguardanti il pancione. (Sono certa l’avrebbero capito da soli, ma visto che entrambi mi hanno chiesto della gravidanza, ho parlato a Sam e Caitriona di come i neo genitori rispondono al loro figlio non ancora nato, riguardo alla gestualità, come toccare in modo da indicare preoccupazione, come trattare il bambino come se fosse una persona vera ecc… Ed entrambi hanno fatto un lavoro meraviglioso.)
Su Stanley Weber e la sua presenza scenica “autorevole” interpretando Le Comte St Germain:
Amerete Le Comte. Ha un ruolo importante da giocare nei prossimi episodi, e “autorevole” è il minimo, credetemi… Stanley di persona è incantevole e spassoso, ma Le Comte è decisamente tutt’altro che quello.