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“L’edicola di OUTLANDER”: Recensioni estere dell’episodio 1×04 The Gathering

Carissimi Outlanders, ritorna l’appuntamento con la nostra rubrica, “L’edicola di OUTLANDER”, creata allo scopo di fornire una sorta di rassegna stampa estera con le recensioni agli episodi di Outlander. Provenienti dai siti e giornali più influenti, questi estratti di recensioni (trovate il link alla recensione completa) possono darci un’idea di quale sia il grado d’interesse suscitato dalla serie tv creata da Ron D. Moore dopo la messa in onda di ciascun episodio.

Abbiamo raccolto opinioni abbastanza contrastanti sull’episodio 1×04… fateci sapere cosa ne pensate!

Outlander 104 The Gathering

L’episodio di questa settimana di Outlander ha toccato note di commedia e tragedia prima di regalarci un finale soddisfacente.

+ Sensazionale performance di Graham McTavish.
+ Ottima scelta quella di mostrare tutti i preparativi della fuga organizzata da Claire.
– Il giuramento di Jamie avrebbe potuto essere più ricco e completo.

Voto: 8.7 GREAT

Amy RatcliffeIGN [Full Review]

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Claire trascorre la maggior parte della puntata spiegando esattamente come ha intenzione di fuggire da Leoch, e si scopre che ascoltare qualcuno mentre spiega un “colpo” non è così eccitante come guardarne uno mentre si svolge. Sono riuscita a dominare i miei sproloqui sulla voce fuori campo nel corso delle ultime settimane, ma questa volta, la narrazione è troppo dispersiva e troppo superflua, ed è solo il primo di una serie di problemi strutturali di cui è pieno l’episodio.

Naturalmente in uno show come Outlander ci saranno episodi con molti momenti interessanti, ma le tre trame principali in questo caso non hanno nulla a che fare l’una con l’altra per tema, scopo, o tono. E nessuno di loro offre particolare slancio. La fuga di Claire si risolve letteralmente nel nulla. Il Raduno e la minaccia che esso rappresenta per Jamie si è concluso con un nulla di fatto. La caccia almeno ci prepara per la prossima settimana, ma in un modo che non è necessariamente eccitante o di suspense.

… Amo quando scene del XVIII secolo hanno per colonna sonora musica degli anni ’40. E’ davvero un bel tocco.

Kayla Kumari UpadhyayaA.V. CLUB [Full Review]

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Qualsiasi serie, anche una ben prodotta come Outlander, non è nulla senza un forte cast che regge le sue fondamenta. Nell’episodio di questa settimana, dal titolo ‘The Gathering’, gli uomini sono al centro della scena dimostrando di avere le doti per impedire che questa storia in continua espansione collassi sotto la pressione del proprio peso grandioso.

L’attore Graham McTavish (Lo Hobbit: La Battaglia delle Cinque Armate) possiede una forza meravigliosamente ambigua, che rende il suo personaggio difficile da leggere. ‘The Gathering’ ci mostra le diverse versioni di questo personaggio.

In qualsiasi buon dramma, come Game of Thrones o anche Mad Men, i personaggi che scelgono di vivere in quella zona “grigia” dell’ambiguità morale sono molto più interessanti di quelli che chiaramente sono etichettati come i buoni e i cattivi. Fortunatamente, Outlander ha scelto questa strada per la sua ampia e diversificata serie di personaggi. Jamie è un altro attore in questa storia le cui motivazioni rimangono ancora celate. Che cosa sta cercando il nostro bel giovane scozzese?
Dalla prima volta in cui assistiamo al pestaggio di Jamie mentre cercava di difendere l’onore della sorella, è chiaro che lui non è uomo comune. E’ altamente istruito, come vediamo questa settimana mentre parla fluentemente in francese con Claire, e le sua abilità in politica sono anche acutamente affilate.

La scena in cui Jamie è costretto a scegliere se promettere o meno fedeltà a Colum è ben diretta. La scelta di Jamie di onorare il clan MacKenzie nel modo in cui l’ha fatto è stata una mossa intelligente. Colum ora lo adora più che mai e Dougal non lo vede come una minaccia, per diventare il nuovo leader. La lotta di Dougal e Jamie alla fine della puntata è stata commovente, visto che i due sembravano aver messo alle spalle il loro passato complicato, almeno per ora.

David GriffinSCREEN RANT [Full Review]

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Solleviamo tutti un calice per la Starz, Diana Gabaldon e Ronald D. Moore per questo brillante episodio di televisione.

L’episodio di questa settimana è stato pieno zeppo di splendidi bocconcini. E’ come se stessi scrivendo di caffè o biscotti al cioccolato, solo che è molto meglio perché sto scrivendo di Jamie Fraser e Claire Randall che si rotolano nelle stalle coperti di fieno. Cosa NON si ama di questo show, arrivati a tal punto? Quattro episodi e le cose si muovono e si fanno interessanti… e apparentemente buona parte dei membri del clan stanno seguendo gli eventi con bastoni simil-hockey.

Rebecca Jane StokesBARNES AND NOBLE [Full Review]

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Qualcosa riguardo alla struttura di questo episodio è andato un po’ per il verso sbagliato. A partire dal tentativo di Claire di fuggire durante il giuramento del Raduno, imbattendosi in Highlanders ubriachi, al ritornare nella Great Hall con Jamie, fino alla caccia ai cinghiali, hanno fatto sembrare la storia piuttosto frammentata. La struttura di questo episodio era più lineare nei romanzi… l’episodio avrebbe funzionato meglio e avrebbe avuto lo stesso effetto se fosse stato raccontato com’era nell’originale cartaceo.

…Graham McTavish ha offerto una splendida performance in questo episodio. Con scene intense ed emotive ritraendo disagio, violenza e dolore, Graham McTavish è riuscito ad interpretare così potentemente ogni momento di Dougal, ed era difficile non provare quelle medesime sensazioni allo stesso modo dei personaggi coinvolti.

La colonna sonora in questo episodio ha avuto un forte impatto sul modo in cui il pubblico si sentiva durante ogni scena. Con tutto il clan in città, l’uso della cornamusa nella Great Hall era opportunamente festoso durante le divertenti scene di uomini ubriachi o di balli, e in alternativa dal tono più serio e formale durante il giuramento e l’ingresso silenzioso di Jamie. La cosa più evidente, però, è stato l’utilizzo della musica jazz anni ‘40 durante i tentativi di Claire di preparare la sua fuga… portando lo spettatore nella sua testa e ricordandoci l’epoca in cui sta cercando di ritornare. Forse la musica sembrava anacronistica? Sì, ma ci ricorda che nemmeno Claire dovrebbe trovarsi nel 1740, che dovrebbe essere negli anni ’40 del XX secolo e questo potrebbe essere il tipo di musica che ascoltava con Frank in macchina. La musica non va bene perché Claire non si sente a suo agio, si sente come una straniera, che è esattamente ciò di cui questo show parla, e questa scelta musicale era perfetta per aiutare il pubblico a restare nella mente e nella prospettiva di Claire.

In questo episodio siamo stati molto di più all’interno della mente di Claire, e la fotografia ha aiutato a mantenere il pubblico in sintonia con Claire. Le varie inquadrature e la telecamera che seguiva Claire nelle buie sale tortuose di Leoch ci faceva sentire quello che lei provava e vedeva. Il modo in cui il castello è illuminato, altrettanto buio come lo era probabilmente nel 1740, senza elettricità, ha potenziato la nostra comprensione di quanto deve essere stato difficile per Claire tracciare il suo percorso per la fuga… tutti i corridoi dal medesimo aspetto danno quella sensazione inquietante che chiunque potrebbe provare girando l’angolo e temendo di essere attaccato in qualsiasi momento (che è esattamente quanto è successo più di una volta).
Con la scena della caccia al cinghiale abbiamo potuto provare il terrore e la vicinanza alla morte sentita da Claire. Questo episodio si percepiva più vivo e intenso di quelli precedenti grazie all’uso incredibile del suono e della cinematografia.

Il regista Brian Kelly ha fatto davvero centro con questo episodio, portando in vita il mondo di Outlander e facendo sentire gli spettatori come se fossero realmente parte del Raduno. Scritto da Matthew B. Roberts, questo episodio è stato colmo di esilaranti battute, impreziosendo il cameo di Diana Gabaldon (l’autrice del romanzo), nonché un riferimento al Mago di Oz da parte di Claire mentre condivide una scena con Laoghaire. Oltre a fornire le scene meravigliose tra Angus, Rupert e Claire…

La combinazione regista, scrittore e attori ha reso questo episodio il migliore della stagione finora, alzando la posta in gioco per Claire e Jamie, nonché fornendoci un affresco di come funzionasse la Scozia nel 1740. Lasciare che i personaggi secondari brillassero sullo schermo pur permettendo lo sviluppo dei personaggi principali è stata una gioia da vedere, soprattutto con un cast del genere, dove tutti davano l’impressione di aver dato il massimo nelle loro interpretazioni.

Christine RingTV AFTER DARK [Full Review]

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Il cameo di Diana Gabaldon era più di quanto mi aspettassi. Era un po’ sopra le righe, ma ho comunque apprezzato vederla mentre mette a tacere Claire e Murtagh.

Sono rimasto delusa dalla facilità con cui Claire rinuncia al suo piano. Non aveva detto che sarebbe fuggita a qualunque costo, disposta persino a morire provandoci? Jamie ha fatto delle buone osservazioni, ma mi aspettavo che Claire lo convincesse ad aiutarla per sgattaiolare oltre le guardie extra ecc…. Ha fatto tutta quella fatica solo per arrivare alle scuderie. Tuttavia, capisco che questo è il modo in cui la storia deve progredire per poter raggiungere alcuni punti della trama. Avrei voluto solo che gli scrittori sviluppassero la scena più in linea con il suo personaggio.

Dougal è un bastardo. Lo pensavo nei libri, e io continuo a pensarlo ora. Graham McTavish fa un ottimo lavoro con il personaggio, e non vedo l’ora di una certa scena tra lui e Claire che probabilmente accadrà più avanti nella stagione.

Gabrielle BondiTHE YOUNG FOLKS [Full Review]
 

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