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Terry Dresbach ed il modello Dior che ha aperto la strada ai costumi della Stagione 2

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Quando la costume designer di “Outlander” Terry Dresbach ha iniziato la preparazione per la seconda stagione del drama STARZ caratterizzato dai viaggi nel tempo, ha dovuto affrontate una sfida veramente particolare: come vestire la protagonista dello show Claire Randall (interpretata da Caitriona Balfe) proveniente dagli anni ’40 per l’ambientazione Parigina del diciottesimo secolo, sulla quale sarà impostata gran parte della seconda stagione. Ovviamente conservando intatte le sensibilità più moderne che contraddistinguono l’eroina della storia.

“Claire proviene da un periodo molto specifico degli anni ’40, appena dopo la Seconda Guerra Mondiale, e come molte altre donne di quel tempo, indossa pantaloni, ha lavorato nell’esercito, ha fatto parte della prima generazione di donne impiegate come forza lavoro, era indipendente”, Dresbach ha detto a Vanity Fair Hollywood via telefono la scorsa settimana. “Quindi come fai a mantenere tutta la sua essenza, anche i movimenti fisici, mentre crei dei costumi che indosserà nella Parigi del diciottesimo secolo, un’epoca di abiti incredibilmente meticolosi e bellissimi?”

Dresbach trova la risposta che desiderava, ironicamente, viaggiando lei stessa (con sapiente lavoro di ricerca) indietro nel tempo fino agli anni ’40, dove ha cercato ispirazione. E’ stato in quel decennio che ha trovato la sua chiave – il designer Francese Christian Dior – e il suo collegamento alla Parigi del diciottesimo secolo.

“Non puoi andare negli anni ’40, uno dei periodi storici più famosi nel campo della moda, senza guardare al New Look di Christian Dior”, Dresbach ha detto delle iconiche e visionarie creazioni post-conflitto, che hanno contribuito a dare nuovo impulso all’alta moda e a rivoluzionare lo stile con orli più alti e colletti più bassi. Mentre era impegnata nelle sue ricerche, Dresbach si è resa conto che Dior ha creato il suo New Look nel 1946-1947, l’esatto periodo storico durante il quale Claire viaggia in “Outlander”, una straordinaria coincidenza che Dresbach ha sfruttato ampiamente.

“Adesso le persone guardano [i costumi di Claire della seconda stagione] e pensano ‘Non sembra affatto appropriato per il periodo.’ Beh, non lo è, ma non è previsto che lo sia. Claire non è una donna del diciottesimo secolo. E’ una donna degli anni ’40 che reinterpreta la moda del diciottesimo secolo per adeguarla ai propri gusti. E con Dior, quando inizi a guardare attentamente cosa stava facendo, vedi che stava cercando di risalire alla storia del diciottesimo e diciannovesimo secolo, prendendo alcune cose come la classica tenuta d’equitazione da donna per trasformarla in seguito in uno dei capi d’abbigliamento più famosi della storia: “Bar suit”.

Questo capo si dà il caso sia il look preciso al quale Dresbah ha reso omaggio nel secondo episodio della stagione con un modello in seta fatto su misura per Claire.

“Tutti i costumi per la Stagione 2 ruotano attorno a questo costume”, ha spiegato Terry Dresbach. “Volevo che Claire e il modello di Christian Dior convergessero nella storia così che fossero entrambi privati di tutti quegli elementi di troppo per arrivare alla silhouette essenziale che definisce il ‘Nuovo Look’ e anche Claire come donna moderna nel diciottesimo secolo. Quella giacca biancastra su gonna nera, con il cappello inclinato sulla sua testa – quell’abito ha sbalordito tutti, ispirato una totale rivoluzione della moda, e fatto ritornare le donne ad indossare corsetti, mentre prima se ne andavano in giro con i pantaloni. L’unica differenza è che la gonna di Claire arriva fino a terra e abbiamo ricreato un paio di scarpe bellissime Christian Dior degli anni ’40”.

Dior ha creato gerle enormi – gabbie praticamente – sotto le sue gonne, le stesse che le donne Parigine indossavano nel diciottesimo secolo. L’ampiezza tale di queste gonne ha significato che la produzione di Outlander ha dovuto creare spogliatoi speciali per le attrici della seconda stagione, con portoni extra-large per adattarsi alle loro silhouette del diciottesimo secolo. E Dresbach si è ritrovata a ricordare agli sceneggiatori che simili preoccupazioni logistiche avrebbero impedito certi dettagli legati alla trama. Ad esempio, “Se faremo la scena di una cena a tavola, nessuno può bisbigliare all’orecchio dell’altro perché le donne saranno sedute a più di un metro di distanza.” Un altro: “Ci sarebbero scene dove Claire si spoglia ed io alzavo la mano dicendo ‘Non può farlo da sola! Dovete inserire una domestica nella stanza che possa aiutarla.’”

Outlander è celebrato per le sue magnifiche scene d’amore, e a quanto pare Terry Dresbach si è ritrovata a svolgere il ruolo di revisore di moda anche in merito alla loro rappresentazione. “Non puoi spogliarti, girarti e fare sesso, perché non hai spazio – ci sono troppe cose d’intralcio. Quindi il lento spogliarsi deve essere una parte di quello che rende la scena sexy e bellissima.” Alla fine [gli sceneggiatori] hanno optato per un po’ di finzione rispetto all’accuratezza storica: “C’è molto ‘E lui strappa il corpetto’ ed io dico ‘No non lo fa! Quei corpetti hanno una struttura d’acciaio. Nessuno strappa nulla.’”

Per quanto riguarda gli uomini nella seconda stagione dello show, Dresbach ha detto che Sam Heughan, che interpreta Jamie Fraser nella serie, “era terrorizzato all’idea che gli avrei fatto indossare seta ricamata color lavanda” perché “gli uomini dell’epoca erano vestiti come Prince o Liberace. Definire la moda maschile dell’epoca ‘pavoneggiante’ è a dir poco un eufemismo.”

Con la consapevolezza che mettere “un uomo dai capelli rossi alto 193cm in quei costumi sarebbe stato un autentico disastro”, e sapendo che, come Claire, Jamie non avrebbe messo al bando il suo stile personale solo per soddisfare vizi mondani, Dresbach ha spiegato che “ero concentrata sul classico abito da uomo. Avevo bisogno di mantenere [Jamie] elegante, eroico e molto, molto virile.”

All’inizio, quando ha saputo che Outlander avrebbe cambiato rotta, dalla Scozia a Parigi, Dresbach era eccitata per la sfida ma molto velocemente ha capito che passare dalla moda Scozzese – non molto bene documentata – alla moda Parigina – che è super documenta – sarebbe stato molto più difficile.

Insieme al suo gruppo di lavoro costituito da circa 30 collaboratori, Dresbach ha rivelato di aver creato diecimila capi d’abbigliamento tra cast e comparse, spingendosi addirittura nella creazione di propri bottoni – a quanto pare, non si possono comprare bottoni autentici del diciottesimo secolo – cappelli, scarpe, corsetti, sottovesti, grembiuli, cuffie, borsette e persino ventagli pieghevoli.

“E’ stato uno dei momenti più elettrizzanti della mia vita, che però rapidamente si è trasformato in un’esperienza infernale”, ha raccontato Terry Dresbach ridendo. “Chiunque si occupa di costumi o di moda conosce questo momento in maniera intima.”

E anche se Claire e Jamie alla fine possono fuggire al tempo, il mondo della moda non può farlo. “Non potrai mai farla franca”, Dresbach ha spiegato. “E’ eterna. Continuiamo a inserirla sulle passerelle, stagione dopo stagione.”

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