Outlander,  Ronald D. Moore,  Stagione 2

Ron Moore sulla Stagione 2, le nuove locations, Jamie e Claire e l'adattamento dal libro

L’ultima volta che abbiamo visto Claire (Caitriona Balfe) e Jamie (Sam Heughan) fuggivano dalla Scozia su una nave diretta per la Francia. Che cosa faranno a Parigi? E come questa nuova ambientazione influenzerà lo show che amate? EW ha intervistato il produttore esecutivo di Outlander, Ronald D. Moore, che ha parlato delle nuove locations, di Jamie e Claire, dei nuovi e sfarzosi ambienti parigini e quanto fedele al libro sarà questa seconda stagione.

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Da quello che ho capito vi ritroverete a fare un po’ il giro del mondo mentre la seconda stagione progredisce, Ron. In quale parte del “tour mondiale di Outlander” siamo in questo momento?

Ronald D. Moore: Siamo alla fine dell’inizio, come direbbe Churchill. Siamo nel secondo blocco, a questo punto. Giriamo [gli episodi] in blocchi di due. Penso che siamo verso gli episodi 4 e 5 a questo punto.

Quali locations sono sul vostro itinerario? Diverse città sono in lizza per rappresentare Parigi, giusto?

Parigi è una combinazione di tre luoghi: Scozia, dove stiamo costruendo gli interni nei nostri studios e cercando case o esterni, che potrebbero funzionare da appartamento parigino di qualcuno o palazzo o giardino. Poi andremo a Praga, ed a Praga gireremo scene per le strade, usandole come se fossero Parigi. In pratica, quando vedrete i nostri personaggi che attraversano le strade di Parigi, saranno per le strade di Praga in realtà. Ci saranno anche alcune locations a Praga che faranno le veci del Palazzo di Versailles. Allo stesso modo, ci sono alcune locations nel sud dell’Inghilterra, alcuni palazzi inglesi che hanno camere in stile francese. C’è una parte di architettura francese [in questi palazzi] e fungeranno anch’essi come parte di Versailles, alcuni giardini ed altre case nei dintorni di Parigi. Quindi si tratta davvero di questi tre [luoghi] … Come costruiremo la nostra storia parigina.

Da dove ripartiamo con Claire e Jamie nella stagione 2? Sono appena sbarcati dalla Scozia?

Beh, come l’episodio iniziale si apre non lo rivelerò, ovviamente, perché questo è il modo in cui raccontiamo la storia, ma la storia di Jamie e Claire nel 18° secolo praticamente inizia con il loro arrivo in Francia. Il punto più importante della storia riprende da dove abbiamo lasciato la stagione 1, ovvero Claire e Jamie che decidono di tentare di cambiare la storia fermando la ribellione giacobita e cambiare la storia in modo da impedire il massacro a Culloden Moor e la distruzione della cultura delle Highlands . Questa è la trama principale addentrandoci nella stagione.

Quanto dell’assalto subito da Jamie per mano di Black Jack, nel finale della stagione 1, si farà sentire nella prossima stagione?

Decisamente influenza, in ogni aspetto, il suo personaggio. Non è in prima linea nella storyline, ma è un arco narrativo importante per il personaggio, così come gli effetti postumi e l’eco che avranno nella loro [di Jamie e Claire] relazione, che si protrae nella stagione.

In queste prime foto della nuova stagione, Claire e Jamie hanno notevolmente incrementato il loro aspetto [fashion]. Che tipo di discussioni tu e Terry [costumista e moglie di Ron] avete avuto circa il guardaroba e il look che volevate?

Ne abbiamo parlato molto presto in realtà, a metà della prima stagione, perché doveva fare un salto in avanti sulla creazione dei costumi e l’acquisto di tessuti da ritagliare e tutto questo genere di cose, quindi queste discussioni risalgono a quei tempi. E’ un look completamente diverso. Tutto di Parigi è completamente diverso, soprattutto i costumi perché hai a che fare con un mondo – il mondo aristocratico è fondamentalmente il cerchio in cui Jamie e Claire operano mentre si trovano in quella parte della storia. Era la città più alla moda del mondo in quel periodo. Molti più soldi. Molti più fronzoli. La Scozia era fatta di lane pesanti e colori più organici. A Parigi tutti vogliono essere “dei pavoni”. Hai una gamma molto più ampia di tessuti e colori e stili rispetto alla Scozia. E’ un mondo completamente diverso.

Ed è una linea che sinceramente vale per tutti i reparti. Il reparto artistico deve affrontare una sfida simile. Non c’erano davvero set o parti di set che potevamo riusare per Parigi e che avevamo usato per la Scozia. Abbiamo dovuto costruire un intero appartamento per Jamie e Claire in cui vivere. Ci sono carrozze, ci sono servi in livrea, ci sono oggetti di scena ed arredamenti. E’ completamente diverso. E’ un show completamente nuovo. Risulterà totalmente diverso dalla stagione 1.

Domanda importante: Questo significa che Jamie non indosserà il kilt?

Farà entrambe le cose. Indosserà a seconda delle occasioni il suo kilt , ed altre volte non lo farà.

La nuova ambientazione influisce anche su come filmate lo show?

Visivamente sarà molto diverso. Ora siamo in un contesto urbano. La qualità della luce che entra dalle finestre di Parigi è diversa dalla qualità della luce nel castello in Scozia. Quindi è un po’ più luminoso; c’è più luminescenza. E’ più sfarzoso, per quello che riguarda cosa indossano le persone. I tessuti stessi riflettono di più [la luce]; ci sono più gioielli che danno di base già più scintillio . E tutto è più ricco in termini di colore e consistenza e visivamente ci siamo spostati dal pesante legno e dalla pietra della stagione 1, alla raffinatezza degli appartamenti parigini. E’ solo una tavolozza visiva più ricca e dinamica.

Ci sono degli insegnamenti che hai imparato durante la produzione della prima stagione, che prenderai a cuore per la stagione 2?

Si tratta  della portata e delle dimensioni della produzione. Quanto sia davvero complesso. E’ stata una serie molto difficile da produrre. E’ complicato da realizzare perché è una storia in continua evoluzione. Stai raramente abbastanza a lungo in una location per chiamarla casa prima di spostarti altrove. E si perdono costantemente personaggi e ne vengono introdotti di nuovi, e ora ci stiamo muovendo dalla Scozia a Parigi. La lezione per la stagione 2 è stata solo di non sottovalutare quanto tutto questo sia complesso e come ognuno di questi due blocchi di episodi sia come ricominciare da capo. In TV finisci per sentirti a tuo agio mentre fai il tuo show, e ti avvii verso la seconda stagione dicendo, “Okay, sappiamo di cosa si tratta. Siamo di nuovo in carreggiata; siamo tornati sul set, e abbiamo intenzione di farlo di nuovo, ed ecco il colpo di scena per questa stagione.” Con questo show ogni blocco di episodi che stiamo facendo è come un nuovo film. Ecco una nuova serie di sfide. Non metterti a tuo agio e credere di aver imparato qualcosa dalla scorsa settimana che ti possa aiutare per la prossima. [Ride] E’ davvero così.

Per i fans che hanno letto il secondo capitolo della serie, “Dragonfly in Amber”, quanto da vicino si potrebbe dire segua [il libro]?

Penso che ci sia più adattamento. Credo ci siano dei cambiamenti. Per i fans che conoscono il libro [ndr: in italiano si tratta di “L’amuleto d’Ambra” ed “Il Ritorno], sanno che il libro ha una struttura più complessa per come Diana lo ha scritto. Il punto di vista cambia un paio di volte nel libro. [Diana] Ha giocato con più aspetti mentre il tempo trascorreva del secondo libro. La trama interna incentrata sull politica della ribellione giacobita, e Parigi, è più complessa. Quindi non è stato un adattamento così facile come per la prima stagione. La prima stagione è stata più lineare, “Okay, dobbiamo fare dei cambiamenti per fare chiarezza sulla struttura narrativa e farne una linea adatta alla televisione, che si ritaglia poi in episodi.” Ma è stato sempre chiaro quale fosse la struttura di base: Claire sta cercando di tornare a casa, poi incontra questo ragazzo, si innamora, adesso ha un conflitto, tornerà o no a casa. Definisce tutto in modo molto lineare. Il libro 2 è semplicemente un libro più complesso. E’ delineato in modo molto diverso, di conseguenza ci sono volute più discussioni per cercare di capire come tradurre questa particolare storia nella nostra stagione. C’erano più complicazioni, più personaggi e più punti di vista che cambiavano. E’ stato un compito arduo. La cosa che mi da maggior conforto è che a Diana piace molto. Ha detto: “Oh, mi è piaciuto molto il modo in cui l’avete fatto. Era una trama difficile, lo so, ma penso che davvero ne abbiate trovato l’essenza. Avete trovato la linea retta che definisce veramente ciò che è questa parte della storia”. Quindi mi sento bene a questo riguardo. Non sarà un adattamento letterale perché non credo che sia possibile con il secondo libro …. Ma penso che sia la stessa storia, i personaggi principali sono tutti rappresentati, le principali scene sono tutte rappresentate, e vi porta negli stessi luoghi in cui desiderate andare.

C’è qualcosa che ci puoi anticipare sulle scene del 1960?

Non c’è niente da dire a questo proposito per il momento. Si tratta di una parte fondamentale del libro, e penso possiate immaginare che sarà parte anche della nostra stagione.

Ci sono delle scene delle quali sei particolarmente entusiasta che i fans vedano?

Ci sono diverse scene in particolare, ovviamente dal libro, che i fans probabilmente non vedono l’ora di vedere. Nel complesso, sono felice di vedere le strade di Parigi e Versailles. C’è un interessante “fattore wow”. Non vedo l’ora di vederci realizzare e mettere [i personaggi] in un ambiente urbano molto diverso rispetto alla passata stagione.

FONTE: EW

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2 commenti

  • LoneRanger

    A propsito degli anni ’60, mi pare Geillis Duncan ci ha lasciato un hint, spoiler come si dice qui’, mostrandoci la sua vaccina anti.anti.anti.ecc, e aveva bisbigliato a Claire la cifra 1968. E il libro parte da Inverness 1968…

    Credo ne vedremo delle belle…
    (ovviamente mi sto rileggendo Dragonfly per la terza volta).

    Ho una grande fiducia in Ron, Caitriona e Heughan.

    Macche’ Emmy Award, qui’ si tratta di Oscar multiplo!!

  • LoneRanger

    A propsito degli anni ’60, mi pare Geillis Duncan ci ha lasciato un hint, spoiler come si dice qui’, mostrandoci la sua vaccina anti.anti.anti.ecc, e aveva bisbigliato a Claire la cifra 1968. E il libro parte da Inverness 1968…
    Credo ne vedremo delle belle…
    (ovviamente mi sto rileggendo Dragonfly per la terza volta).
    Ho una grande fiducia in Ron, Caitriona e Heughan.
    Macche’ Emmy Award, qui’ si tratta di Oscar multiplo!!

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