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Intervista a Tobias Menzies: "Black Jack Randall é uno dei più grandi Villain di sempre"

Intervistato da The List, l’attore inglese Tobias Menzies ha parlato del suo doppio ruolo in “Outlander” e di ciò che accomuna la serie made in STARZ a “Game of Thrones” e “Rome” (HBO); di com’è recitare insieme a Caitriona Balfe, interprete di Claire Elizabeth Beauchamp Randall Fraser, l’eroina dello show; com’è filmare in Scozia e infine cosa riserva il futuro per Outlander! Di seguito la traduzione dell’intera intervista.

OUTLANDER è il blockbuster televisivo del momento. Racconta di una storia d’amore caratterizzata da viaggi nel tempo ed eventi storici realmente accaduti, ambientata in due epoche diverse, coprendo 200 anni di storia dopo che la nostra eroina, Claire Randall (Caitriona Balfe), dal 1945 si ritrova catapultata indietro nel tempo fino ad arrivare nelle Highlands Scozzesi nel 1743. E’ diventato già un enorme successo negli Stati Uniti ma solo a partire da questo mese il pubblico britannico potrà iniziare a guardarlo su Amazon Prime UK. L’attore Tobias Menzies – che interpreta il marito di Claire, Frank Randall negli anni ’40 e il suo antenato, il villain ‘Black Jack Randall’ nel 18° secolo – ci racconta qualcosa di più.

Di che cosa parla Outlander?

E’ una serie composta da 16 episodi basata su una saga di libri scritti da Diana Gabaldon. Il libro inizia nel 1945 proprio dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e una coppia, che è rimasta separata a lungo per via della guerra, si reca in Scozia per cercare di recuperare il loro matrimonio. Poi una sera la nostra eroina, Claire, va al cerchio di pietre e mediante la magia delle pietre viene trasportata 200 anni indietro nel tempo nella Scozia giacobita. Gran parte della storia riguarda le sue avventure attraverso la Scozia in piena insurrezione giacobita, mentre tenta di ritornare alla sua epoca. E’ un’ampia panoramica quella che offre tra avventura storica, romanzo storico con un po’ di viaggi nel tempo all’inizio. Quindi dal punto di vista del genere è un po’ un mix. I libri hanno avuto un enorme seguito per più di 20 anni e hanno venduto milioni di copie. La risposta negli USA è stata molto positiva e i fans, in generale, sono stati davvero entusiasti per quanto abbiamo realizzato.

Potresti dirci qualcosa di più sul tuo personaggio? O, più precisamente, sui tuoi due personaggi?

Uno degli aspetti più interessanti del casting è stata proprio la presenza di questi due personaggi: uno è il marito nel 1945 che è sposato a Claire [Frank Randall] e poi il suo antenato ‘Black Jack Randall’ che è il villain dell’opera. Perciò interpreto due personaggi piuttosto differenti. E’ stata sicuramente una delle cose che ha catturato il mio interessere quando mi sono approcciato al progetto perché è qualcosa che viene proposto davvero raramente.

Hai preferito interpretare uno rispetto all’altro?

Il vero piacere dell’ultimo anno o giù di lì delle riprese è stato alternarmi tra queste due persone piuttosto diverse ma a volte anche abbastanza simili. E’ stata una sfida impegnativa ma eccitante.

Il processo del tuo casting si è svolto, in un certo senso, in maniera diversa visto che stavi interpretando due ruoli ben distinti?

E’ stato abbastanza lineare. Mi è stato chiesto di registrare una scena mentre interpretavo ciascun personaggio e poi un paio di settimane dopo mi è stata offerta la parte. Sorprendentemente è stato uno dei casting più semplici che abbia fatto. Pensavo che mi avrebbero richiesto di fare molti più salti mortali ma evidentemente avevano trovato cosa stavano cercando.

Ti è piaciuto lavorare con Caitriona Balfe?

Caitriona è fantastica; è davvero talentuosa ed è stato meraviglioso lavorare con lei. La serie richiede dei tempi per le riprese molto lunghi e alle volte anche molti impegnativi, quindi il buonumore era un elemento necessario, e quando lavori con persone così tutto diventa più facile.

Outlander è stata descritta come una serie ‘fantasy’ ma è basata in gran parte su eventi storici.

Non è un’affermazione molto accurata descriverla come un ‘fantasy’. Ovviamente ha questo elemento del viaggio nel tempo come incidente scatenante, ma la sua radice è nella storia reale. La ribellione Giacobita fa da sfondo alla maggior parte della storia.

Ti è piaciuto filmare in Scozia?

Stavamo tutti a Glasgow e gli studios erano a Cumbernauld. Giravamo le riprese dappertutto in Scozia visto che gran parte della storia è ambientata nelle Highlands. La Scozia è una componente enorme dello show e ci siamo divertiti tantissimo. Sono un grande fan di Glasgow: è una città stupenda, gente fantastica e crew grandiose con cui lavorare. Per me è stata un’esperienza molto positiva.

Quanto tempo ci è voluto per filmare [la serie]?

La prima stagione era composta da 16 episodi ciascuno della durata di un’ora, abbiamo iniziato le riprese il 13 Settembre 2013 e le abbiamo terminate il 14 Novembre 2014, poco più di un anno. La stagione 2 richiederà circa 9 mesi perché la faremo leggermente più corta, 13 episodi, per il secondo libro. Quindi è davvero un’impresa ma la linea narrativa dei libri esige tale livello di attenzione.

Secondo te perché Outlander gode di un seguito di fans così fedele e appassionato?

Penso che i libri della Gabaldon siano piuttosto particolari. In termini di genere, presentano un mix di tematiche e narrativamente sono davvero audaci. E’ molto abile nella caratterizzazione dei suoi personaggi. Ha scritto personaggi molto forti con un’eroina straordinaria al centro di tutto. Credo che Jack sia davvero uno dei villain più grandi di sempre. Ci sono degli archetipi molto solidi, [Diana] ha conferito alla storia una struttura classica ma con i suoi caratteristici colpi di scena. Sembra che [i libri] abbiano scatenato l’immaginazione della gente.

Com’è stato lavorare in Outlander paragonato all’interpretare Edmure Tully in “Game of Thrones”?

Ho amato enormemente prendere parte alla terza stagione di “Game of Thrones”. Sono show molto diversi ma simili per quanto concerne l’investimento nella produzione e l’ambizione nel creare lo show. I livelli di finanziamento e la qualità della produzione in entrambi non sono secondi a nessuno. Gli Americani stanno facendo TV su una scala di dimensioni talmente enormi contro la quale per la televisione britannica è impossibile competere in termini di budget, perciò è molto eccitante poterci lavorare.

Hai recitato anche in “Rome”. Vedi un collegamento tra queste tre serie tv?

“Rome” era una serie completamente diversa, ma per certi versi si potrebbe dire che è stato il precursore per questo genere. Puoi vedere i semi di “Rome” in “Game of Thrones”. “Outlander” ha un’estetica leggermente più classica, c’è sesso e violenza, ma meno espliciti di Thrones e Rome. Quello che lega questi show è che sono tutte grandi storie. Quel periodo storico in “Rome” è uno dei più vividi della storia e abbiamo grandissimi personaggi, il che vale anche per i romanzi di George RR Martin e di Diana, che analogamente sono molto forti. E ovviamente George RR Martin e la Gabaldon sono ottimi amici.

Secondo te per quale motivo queste grandi produzioni hanno iniziato ad arrivare nel Regno Unito per filmare?

Penso che i paesaggi dell’Irlanda del Nord infondano le qualità essenziali per animare il mondo di “Game of Thrones” e credo lo stesso si possa dire per “Outlander” e la Scozia. E’ un personaggio extra dello show. Siamo fortunati anche ad avere un gruppo di attori così valido che il pubblico apprezza molto.

Che cosa riserva il futuro per “Outlander”?

Iniziamo le riprese [della stagione 2] a Maggio. Nessuna notizia è ancora trapelata dalla writer’s room, credo siano tutti rinchiusi a LA a lavorare come pazzi sulle loro tastiere. Sarà eccitante cominciare a leggere gli script degli episodi quando arriverà il momento. Ci sono otto libri quindi abbiamo una lunga strada davanti a noi.

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2 commenti

  • LoneRanger

    Spero proprio Tobia sia un buon A’ugure.
    Sto leggendo Il quinto libro “The Fiery Cross” degli otto. Si, avremo una lunga straordinaria strada davanti a noi..!!

  • LoneRanger

    Spero proprio Tobia sia un buon A’ugure.
    Sto leggendo Il quinto libro “The Fiery Cross” degli otto. Si, avremo una lunga straordinaria strada davanti a noi..!!

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