Episodio 1.03

EPISODIO 1.03 “THE WAY OUT”

Adattamento tv del libro di Diana Gabaldon, “Outlander” segue la storia di Claire, un’infermiera che ha prestato servizio sui campi di combattimento della Seconda Guerra Mondiale, che misteriosamente viaggia indietro nel tempo piombando nell’anno 1743. Si ritrova così gettata in un mondo sconosciuto pieno di avventura che la costringe alla fuga e minaccia la sua vita. Quando Claire è costretta a sposare Jamie, un giovane guerriero scozzese cavalleresco e romantico, si accende un’intensa passione che divide il cuore di Claire tra due uomini molto diversi in due vite inconciliabili.
»Cast
»Crew
»Episodio n°: 1.03
»On Air: 23/08/2014
»Regista: Brian Kelly
»Sceneggiatore: Anne Kenney
»Durata: 60 minuti
»Ascolti: 1 milione
»Recensione episodio: QUI
»Edicola: QUI
»Foto promozionali: QUI
»Screencaps: QUI
SINOSSI

Claire decide di usare le sue abilità mediche per scappare da Castle Leoch – con l’aiuto di Jamie si occupa di un bambino malato. Durante una serata di festa, una storia raccontata da speranza a Claire per la sua libertà.

EXTRA
Una serie di approfondimenti e curiosità tratte dal podcast di Ron D. Moore e Terry Dresbach:
Secondo Ron Moore “The Way Out” è l’episodio che presenta più cambiamenti rispetto ai libri per gli eventi che accadono. Volevano creare un episodio che mostrasse come Claire fosse davvero intrappolata nel XVIII secolo, e per trovare una via di fuga cerca di guadagnarsi la fiducia dei suoi “rapitori”, facendo loro cambiare idea sul fatto che lei sia una spia inglese.
La scena iniziale dell’episodio 1×03, il flashback ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale con Claire e Frank in uniforme che si salutano alla stazione, inizialmente Ron aveva pensato di inserirla nell’episodio 1×04 “The Gathering” ma il regista Brian Kelly suggerì di anticiparla all’episodio 1×03. E’ una scena che a Moore è piaciuta molto perché non è la scena “classica” dell’uomo che va al fronte con l’amata che lo saluta, anzi è l’esatto contrario. Per Terry è una scena favolosa e romantica.
Avevano pensato di girare altri flashback della Seconda Guerra Mondiale, come ad esempio Claire e uno dei medici militari che la corteggiava, ma lei dimostrava di non essere interessata.
L’idea originale per l’apertura di questo episodio era quella di vedere una scena con Claire, in un ospedale da campo insieme ad un gruppo di infermiere, mentre faceva la fila per fare la doccia con ovviamente acqua fredda, e che finiva con l’essere un richiamo alla scena successiva con Mrs Fitz. La sua conversazione con Mrs Fitz non è presente nel libro, ed è stato un ottimo modo per mostrare due cose: cosa sarebbe successo a Claire se avesse raccontato a qualcuno la verità, e il bisogno che avverte Claire di parlare con qualcuno di quanto le è successo e sta vivendo.
“L’infermeria” dove prima Beaton prestava soccorso a feriti e ammalati, ci permette di vedere Claire nel suo elemento. La cassetta delle medicine è stata fatta e dipinta interamente a mano da Gary Steele.
L’idea originale era che uno degli uomini addetti alla carne a Castello Leoch, serviva carne andata a male; molta gente si intossicava, compreso Angus, e alla fine Colum ordinava la morte del colpevole. Considerando però che sarebbe stato molto facile risolvere questo “caso” hanno deciso di cambiare e usare la pianta velenosa ingerita dai bambini.
La discussione tra Colum e il sarto. Si era pensato di usare in questa scena il kilt, ma considerando che ogni attore ha bisogno di 6 copie di ogni costume ed era rimasto troppo poco tessuto per farlo tagliare con un coltello da Colum, hanno deciso di sostituire il kilt con un redingote.
Per ottenere un effetto credibile con le gambe di Colum è necessario un lavoro enorme di computer grafica.
Nella stanza dove Claire massaggia Colum, le pareti sono coperte di arazzi, ma in realtà sono dipinte a mano.
Inizialmente la durata della scena Claire/Colum era molto più lunga, avevano pensato anche a più scene di questo tipo ma visto che il suo soggiorno a Castello Leoch non dura molto, hanno ritenuto che questa fosse sufficiente.
Ron spiega che è a partire dall’episodio 3, che per lui, la crew e il cast lo show è diventato “reale”. La serie è girata in blocchi, da due episodi ciascuno (e un regista per blocco). I primi due episodi sono stati considerati come ‘pilot’, quando si cerca di capire quali sono le cose essenziali, si gettano le basi della storia, dei personaggi ecc….
Terry ha dovuto ideare e realizzare tutti i costumi di Claire nelle prime due settimane delle riprese, e altre due settimane di tempo per realizzare tutti gli altri costumi.
Per quanto riguarda la scena nella Great Hall, (l’illuminazione era naturale e ottenuta utilizzando candele reali!) con Gwyllyn Il Bardo. Le scene con i musicisti sono estremamente difficili da eseguire, perché l’attore deve toccare gli strumenti con i movimenti e le pause corrette: il suono viene poi aggiunto in fase di post-produzione da Bear McCreary. Quindi è necessaria estrema precisione affinché poi tutto vada in sincro e pertanto queste scene richiedono svariate riprese.
Per Ron è molto importante che tutti gli indumenti indossati dai personaggi abbiano l’aspetto di vestiti “vissuti”, “consumati”, come se fossero indossati tutti i giorni. In occasioni importanti, le persone cercavano solo di essere presentabili, e bisogna tenere conto anche delle limitazioni dell’epoca per quel che concerne la pulizia dei capi d’abbigliamento. Lo show vuole essere il più autentico possibile, quindi non vedremo mai (come in altri show storici) i personaggi che se ne vanno in giro con vestiti come se appena ritirati dalla tintoria!
Ron ama la scena in cui Jamie, Claire e Laoghaire interagiscono: la più giovane cerca disperatamente di ottenere l’attenzione di Jamie, ma Jamie non ha occhi che per Claire e non riesce a notare che la biondina è interessata a lui. Dice, inoltre, che è divertente vedere Sam con i capelli corti, perché oggi sono molto più lunghi, e lo stesso vale per Caitriona. Pensa che tutti gli attori sono maturati e non solo nell’aspetto, ma anche nel ruolo che interpretano. D’altronde, anche la luce, il trucco, tutti coloro che lavorano nella crew sono maturati con il passare del tempo.
Il giardino in cui vediamo Claire e Geillis non si trova nel Castello di Doune, ma in una città chiamata Culross, dove hanno girato anche le scene di Cranesmuir.
La scena a casa di Mrs. Fitz è stata ampliata rispetto al libro, per dare un po’ più di spazio al personaggio, mostrando la sua famiglia, suo nipote Tammas.
Ron è entusiasta dell’attore Tim McInnerny che interpreta Padre Bain. (“Se non avete visto Blackadder, ve lo consiglio, è un grande show!”). Padre Bain viene introdotto in seguito nel libro, ma hanno voluto portare il pubblico ad una comprensione più profonda del suo rapporto con Claire. Così quando riapparirà più avanti nella storia, l’impatto sarà molto più forte. Per Ron e il suo team era fondamentale ritrarre alla perfezione questo nuovo mondo in cui si trova Claire, dove la religione e la superstizione si mescolano in dosi uguali.
Riguardo alla scena in cui Jamie e Laoghaire pomiciano di nascosto, Ron racconta che molti fans gli hanno chiesto perché Jamie guarda Claire in quella scena… “ma è nel libro!”. A questo punto della storia, lui non sa ancora di essere innamorato di Claire, ed ha solo 23 anni…E’ naturale che la baci!
Durante la cena nella Great Hall, abbiamo una delle citazioni più memorabili dal libro: “Laoghaire sarà una ragazza anche a 50 anni”. Non vediamo più Claire come un’estranea in questo nuovo mondo, ma come se inizia a farne parte, ambientandosi lentamente e diventando una parte attiva di esso. Duncan Lacroix padroneggia al 100% il personaggio, è davvero Murtagh, e questa scena è molto importante perché riflette il rapporto tra lui e Jamie.
La scena che vediamo fuori di notte mentre Claire singhiozza è stata girata al di fuori del Castello di Doune. Nel libro, Dougal si offre a Claire per portarla il giorno seguente a Cranesmuir, così dal nulla, e hanno avuto diverse discussioni su come procedere con questa scena, perché finora, non vi era alcun motivo per cui Dougal dovesse avvicinarsi a Geillis Duncan.
Le scene a Cranesmuir sono state girate a Culross. Gary Steele ha dovuto acquisire permessi speciali per dipingere la maggior parte degli edifici e delle case locali.
Il ragazzo con l’orecchio inchiodato alla gogna è tratto direttamente dal libro, e tutti, da Ron agli sceneggiatori, desideravano inserirla nella serie tv perché la dice lunga su com’era la cultura a quell’epoca. “Abbiamo sempre saputo che l’avremmo inclusa” afferma Ron Moore. Il giorno in cui hanno girato questa scena faceva terribilmente freddo e pioveva a dirotto, e si sono dovuti riparare nei negozi circostanti.
Per quanto riguarda la flatulenza di Arthur Duncan, hanno avuto lunghe discussioni in merito al “volume sonoro” dei suoi peti, quanto spesso dovevano verificarsi, quanto dovevano durare… Ron: “E’ stato davvero divertente discutere di come una persona dovesse scorreggiare”.
A Ron sarebbe piaciuto molto poter sviluppare ulteriormente la scena tra Jamie e Claire, quando lei finge di svenire per permettere a Jamie di rimuovere il chiodo nell’orecchio del bambino. Questa scena mostra chiaramente come il loro rapporto comincia a prendere forma, quindi avrebbe amato poterla allungare ma è stato impossibile per mancanza di tempo.
La piazza è un luogo che richiede molta concentrazione nel camminarci con scarpe del XVIII secolo, perché i ciottoli sono reali, e molto scivolosi.
Lo script con i dialoghi sul mughetto è stato rivisto e corretto da un erborista e un consulente medico. Si sono scambiati molte email su come la pianta avrebbe potuto trovarsi lì, con quale altra pianta avrebbe potuto confondere i sintomi che produce, ecc… C’è stato dietro un grandissimo impegno affinché la scena fosse il più possibile accurata.
Terry: “Alla fine di questa scena, vediamo gli stivali di Jamie. E’ molto probabile che la gente di quel tempo trascorreva la maggior parte del tempo a piedi nudi per evitare il piede da trincea, ma sarebbe stato terribilmente poco pratico per i nostri attori”.
La sorella di Mrs. Fitz indossa un arisaid, la versione femminile del kilt, e il tartan appartiene ai MacKenzie.
Ron: “Mrs. Fitz non è una persona da farsi nemica”.
La scena di Tammas che beve la medicina da Claire ha richiesto diverse riprese, perché volevano che il tempo di guarigione fosse credibile.
A Ron è piaciuto molto il tocco di autenticità che dà la scena in cui Jamie spazzola il cavallo con un mucchio di fieno, invece di una spazzola.
La canzone cantata da Gwyllyn Il Bardo è stata modificata per rappresentare esattamente la storia di una donna che viaggia attraverso le pietre ed è in grado di tornare al suo tempo.
MUSICHE
Tutto quello che c’è da sapere sulla musica di “The Way Out”.
(Dal blog di Bear McCreary)
Il terzo episodio, “The Way Out”, è stato memorabile perché caratterizzato da diverse performance musicali di Gwyllyn il Bardo, un personaggio interpretato dal musicista scozzese Gillebrìde MacMillan. I produttori volevano che le performance si avvertissero il più naturale possibile, ma l’episodio ha presentato sfide musicali intrinseche che ci impedivano la semplice registrazione dal vivo sul set. Prima di tutto, le scene presenti con il dialogo sussurrato tra i personaggi durante la musica, quindi non si potevano riprodurre dal vivo sul set. Inoltre, la performance finale della puntata è stata una complessa stratificazione di senso musicale che richiederebbe il massimo controllo e l’isolamento nel mix finale, come abbiamo potuto campionare.
Ricordo distintamente di non riuscire a trovare una soluzione alle sfide che mi si presentarono quando ho letto la sceneggiatura. In primo luogo, la canzone sarebbe iniziata come una performance dal vivo nella sala, durante la quale Jamie avrebbe raccontato la traduzione del testo a Claire. Dopo, la musica si sarebbe evoluta in colonna sonora non appena la narrazione entra nella mente di Claire, poi la musica sarebbe stata presente sia come colonna sonora sia come canzone per i momenti finali dell’episodio. Con più livelli di narrazione musicale e strati multipli di dialogo allo stesso tempo, sapevo che mi sarei dovuto approcciare con attenzione a questa scena.
Per via dei programmi della produzione, “The Woman of Balnain”, la canzone che conclude questo episodio, è stata in realtà la prima musica che ho composto per Outlander. Il testo è di Diana Gabaldon in persona, proveniente dai suoi libri, e prepararla per questa collaborazione è stato il modo perfetto per iniziare la mia esperienza in questa serie! Sono stato subito gettato nel vivo del lavoro, mi è stato chiesto di scrivere un pezzo di musica unico che potesse adempiere alle esigenze della scena, ed essere pratico per Gillebrìde in modo da poterlo eseguire in camera. Gillebrìde ha fatto un lavoro fantastico con la melodia, così come con le melodie popolari “An Fhideag Airgeid” e “Gradh Geal Mo Chridhe”. Per permetterci il massimo controllo nel mix, ho ri-registrato le esecuzioni dell’arpa Celtica, così che potessi integrare lo strumento nella colonna sonora e farlo corrispondere perfettamente, potendo anche caratterizzarlo nel Main Title dell’episodio.
Il risultato finale ha funzionato in modo spettacolare. La performance vocale di Gillebrìde è toccante, e l’arpa registrata colma il rendimento in sala con la strumentazione della colonna sonora. Anche con gli strati musicali di sfondo e la colonna sonora, credo che la storia sia facile da rintracciare, e più importante, l’impatto emotivo è presente. Sentiamo la crescente euforia e scarica di adrenalina di Claire mentre lei scopre che forse c’è ancora un modo per tornare a casa.
“The Way Out” ha dei meravigliosi momenti musicali. Durante il flashback ambientati alla stazione ferroviaria con Frank, ho portato indietro il clarinetto per riprodurre il tema di Frank, che ricorda le loro scene del primo episodio.
Le Scene di Padre Bain sono segnate da un inquietante bordone simil organo che gli conferisce un senso minaccioso. Il bordone è stato ottenuto abbassando digitalmente il suono della cornamusa più di quello che potrebbe eseguire acusticamente, dando al suono un sapore distintamente Scozzese che tuttavia è difficile da individuare, perché non è come suonano realmente le cornamuse. E’ una tecnica che esplorerò maggiormente nei prossimi episodi. La tecnologia mi rende possibile spingere i limiti delle cornamuse come strumenti orchestrali.
Il mio spunto musicale preferito è stato scritto per il montaggio in cui Claire lavora nella sua salta intervento. Un violino solista offre una resa giocosa di “Comin’ Through The Rye”. I fan presenti alla Premiere di Outlander al Comic Con possono ricordare che il violinista Paul Cartwright ed io abbiamo eseguito insieme questo pezzo prima della proiezione.

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