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"A Flag of Blue and White" – Recensione Episodio 1×05 "Rent"

gif1“…Vidi quegli uomini sotto una luce diversa, Non più criminali, ma ribelli
Avrei voluto potergli dire che erano dalla parte che avrebbe perso.
Che il loro era solo un miraggio
Gli Stuart non avrebbero mai deposto il re protestante Giorgio II.
Ma come avrei potuto dirglielo?
A questi uomini orgogliosi e appassionati…
che vivevano e respiravano per una bandiera bianca e blu.”

Questo è il tema di questa puntata. Sì, perché mentre io vedo continuamente gente che si lamenta di scene che non sono proprio come nei libri (ne ho lette molte anche straniere dopo questa puntata….), di scene che nel telefilm vengono fatte vedere prima rispetto alla cronologia dei libri, di scene che mancano, dall’altra parte vedo i non lettori, che lamentano di un Jamie debole, dolce e poco “Highlander Incazzato”, ed io invece, come molti altri rimango, a bocca aperta per la fedeltà con cui il libro viene rispettato, non nella trasposizione fotocopia delle scene, ma bensì nella sua essenza. Questa parte del libro  ci narra la semplice raccolta delle rendite delle terre del Clan MacKenzie e al tempo stesso la raccolta di fondi per rimettere sul trono il principe Stuart, e di come Claire fraintenda, inizialmente, quest’ultimo aspetto come semplice “rubare”.
Dougal ha fatto da padrone per tutta la puntata, un leader, un guerriero, un amico ma soprattutto un uomo che ama la propria terra e la propria patria più di se stesso, che sa quando dare e quando togliere, e che caso vuole, decide di togliere la capra proprio nel villaggio che celava, sotto mentite spoglie, una giubba rossa e che invece dona senza remore in quel villaggio depredato, proprio dalle stesse giubbe rosse. Ma soprattutto si commuove davanti a quei 2 uomini messi in croce e segnati come traditori. Traditori di chi? Non della Scozia bensì dell’Inghilterra. Ma loro sono in Scozia, sono Scozzesi, e quindi perché continuare a sottostare a leggi di un re che non riconoscono come proprio?

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Certo Dougal non è un santo e sfrutta Jamie e la sua schiena per 2 ragioni; sicuramente per raccogliere fondi, ma anche per affermare sul nipote la sua posizione di leader. Deve mostrarlo agli abitanti delle terre MacKenzie perché loro un giorno, potrebbero scegliere Jamie come Laird, proprio come ci è stato spiegato nella scorsa puntata. Perché nessuno in giro si pone queste domande, ma nota solo le sottigliezze? Perché nessuno ha notato che la scorsa puntata Jamie dormiva con un dirk in mano? Un uomo mite dormirebbe mai così? O forse cela qualcosa?? O forse tiene un basso profilo perché è la sua unica salvezza?
Per tutta la puntata vediamo una Claire che commette lo stesso errore di tantissimi spettatori, ragionare come una donna moderna, invece che adattare la sua corrente di pensiero all’epoca in cui è capitata (perché in questa storia noi siamo Claire). Inizialmente non si sforza nemmeno di capire, guarda le cose superficialmente e reagisce di conseguenza secondo il suo carattere. Gli uomini di quel tempo, rudi e poco istruiti, sono comunque fedeli al loro credo e alla loro gente, e nonostante gli screzi, le offese e le discussioni, Claire impara a sue spese, che loro possono insultarla ma altri no, perché fa parte del loro clan pur essendo una Sassenach, e che Dio aiuto l’uomo che la offenderà al di fuori di esso.
Jamie e il meraviglioso avvocato  Ned Gowan, passano la puntata cercando di spiegarle di non giungere a conclusioni affrettate, a difenderla, perché lei non capisce le dinamiche del clan, ma resta proiettata con la mente ed il cuore ad un futuro ritorno al XX secolo.
Finchè poi capisce e ricorda quella landa desolata verso la quale si stanno dirigendo che si chiama Culloden, dove era andata poco tempo prima assieme a Frank, e aveva visto le lapidi che segnavano la fine dei clans, la fine di un popolo e dove le era stato raccontato fino a che punto fossero stati oppressi i pochi superstiti vietando loro di parlare in Gaelico, di indossare il kilt ed i colori dei clans. Il divieto, insomma, di esistere.

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E Claire a quel punto si pone una domanda semplice: Come puoi biasimare qualcuno che lotta per salvare se stesso e la propria patria?
Questa domanda la giro a tutti voi che state leggendo…
E ve ne pongo un’altra: Come si può biasimare qualcuno che ci racconta quello che Diana Gabaldon ha iniziato a raccontarci oltre 20 anni fa, facendone una trasposizione per piccolo schermo? Perché questa è una trasposizione, e significa che non deve essere fedele parola per parola, ma deve adattare e esaltare le parole di Diana che ci hanno tanto affascinate/i nel corso degli anni.

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Sì, Jamie proprio come nel libro subisce l’abuso da parte dello zio, e proprio come nel libro litiga con lui, ma soprattutto proprio come nel libro, dorme fuori dalla porta di Calire (giuro che il suo volto oltraggiato all’invito di dormire dentro la sua stanza rimarrà negli annali) ma questi non sono ancora loro, non quelli che amiamo oggi dopo molto libri, sono solo il piccolo assaggio di come la loro storia sia iniziata. Come nel libro, un evento che accadrà nelle prossime puntate *SPOILERS il matrimonio *SPOILER* segnerà la svolta nella loro storia e diventeranno da quel punto in poi Jamie e Claire che ancora oggi ci emozionano. Outlander è una “fiamma che brucia lentamente”, uno slow burn com’è stato definito, e tutto arriverà a suo tempo proprio come ci ha raccontato Diana Gabaldon. Ovviamente adattato per la tv, ma senza nulla togliere a quella meravigliosa storia, anzi forse aggiungendo addirittura qualcosa.
Quello che questa puntata ci racconta sono le problematiche della convivenza fra scozzesi ed inglesi e sono trascorsi più di 250 anni e questi problemi sono ancora tutti li, solo nascosti, forse se ne parla in toni meno accesi, ma ci sono e le rencenti vicende politiche del referendum per l’indipendenza scozzese ne sono la riprova.
Quindi sì, ho rivisto le pagine del libro, ho visto un Jamie non è così tranquillo e dolce come fa invece credere (beh lo è, e noi lo amiamo anche per questo,  ma non è solo quello), ho rivisto il Dougal leader carismatico e pericoloso del libro e ho rivissuto il senso di smarrimento e solitudine che vive Claire per gran parte della prima metà del libro. Non posso parlare oltre perché sarebbe spoiler, ma se le cose non venissero spiegate così la gente prenderebbe per pazzi squilibrati chi scrive le sceneggiature, non essendoci le basi per concretizzare gli avvenimenti a seguire.

E mentre aspettiamo di sapere come si comporterà Claire e soprattutto Dougal nei confronti delle Giubbe Rosse che li hanno sorpresi a fine puntata, vi chiediamo: Voi cosa ne pensate dell’episodio 5 “Rent”? E quanti giorni mancano a sabato? 🙂

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2 commenti

  • Ellen Jammf

    Recensione SUPERLATIVA!!!!

    Ho letto anch’io del malcontento in generale sul Jamie che non è quello che è. ma forse parlano del Jamie che verrà… lo ricordo anch’io nel libro, esattamente come Sam lo sta interpretando. Mi piace tantissimo.

  • Ellen Jammf

    Recensione SUPERLATIVA!!!!
    Ho letto anch’io del malcontento in generale sul Jamie che non è quello che è. ma forse parlano del Jamie che verrà… lo ricordo anch’io nel libro, esattamente come Sam lo sta interpretando. Mi piace tantissimo.

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